Dopo il fermo e le perquisizioni di questa mattina all’aeroporto di Caselle avvenuto nei confronti di Extinction Rebellion e Fridays For Future, non appena rilasciati gli attivisti hanno organizzato un presidio pacifico all’ingresso della Questura centrale di Torino.
“Continuano a trattarci come terroristi” dicono gli attivisti che stamattina sono stati isolati, identificati e perquisiti davanti all’aeroporto.
Questa mattina, infatti, diverse persone sono state intercettate direttamente sull’autobus di linea, prelevate e portate nel parcheggio coperto dell’aeroporto. Lì, messe in fila contro il muro e perquisite uno a uno, impedendo anche l’accesso ai giornalisti presenti. Al termine dello stato di fermo, durato più di un’ora, gli attivisti sono stati scortati prima a coppie in bagno e poi seguiti fino in centro città.
Il presidio pomeridiano intende denunciare il sempre più evidente clima repressivo nei confronti dei movimenti climatici italiani. Alcuni attivisti si sono infatti tappati la bocca con lo scotch mentre altri leggevano alcuni dati sul gravissimo stato di crisi ecoclimatica.
Mentre le emissioni prodotte dai jet privati continuano ad aumentare, l’attenzione dei governi e delle questure continua ad essere direzionata su chi pacificamente sta provando a lanciare l’ultima chiamata.