Sondrio, 22.000 abitanti, tranquilla cittadina in mezzo alla Valtellina, a volte troppo tranquilla. Da alcuni anni governa una giunta di centrodestra. Domenica e lunedì si vota, tre i candidati: l’attuale sindaco (centrodestra), un giovane fuoriuscito dalla Lega e Simone Del Curto per il “resto del mondo” (Sondrio 2020, Sinistra per Sondrio, Sondrio democratica, PD, Futuro insieme).
Simone Del Curto ha 71 anni, ha fatto a lungo il pediatra a Sondrio e fino al 2015 l’anestesista nell’ospedale cittadino, dove è stato anche Direttore del reparto di anestesia e rianimazione. Già dal 1996 ha iniziato a collaborare con una ONG che si occupa di chirurgia pediatrica nel Terzo Mondo, passando buona parte delle sue ferie in Iraq, Nicaragua, Ruanda, ma soprattutto in Bangladesh, a fare operazioni ai bimbi.
Mi racconta: “Era un lavoro straordinario, arrivava un’equipe di medici e infermieri e in 20 giorni facevano decine e decine di operazioni che avevamo programmato. Ho conosciuto chirurghi eccezionali. Con un’organizzazione internazionale ho lavorato anche in zone di guerra, dove la chirurgia deve essere adattata a quel tipo di ferite.
Non hai mai pensato di rimanere all’estero?
No, quelle esperienze erano importanti, forti, intense, ma io stavo e sto bene qua. Questa è la mia casa. È sempre stato molto bello incontrare qui in Italia gruppi e classi e raccontare dei Paesi dove andavo, tra cui anche la Siria, lo Yemen, la Nigeria, il Camerun. Con il Covid sono rientrato in ospedale (seppure in pensione) in rianimazione e tuttora sono a disposizione se c’è bisogno. Con il Covid e i miei 70 anni è difficile fare missioni all’estero, così ultimamente sono andato a Lampedusa e a Roccella Ionica aspettando l’arrivo dei barconi.
Che cosa porterai in Consiglio Comunale di tutta questa esperienza?
Prima di tutto la capacità di ascoltare, l’attenzione all’altro, il mettersi nei panni degli altri. In quelle esperienze ho sicuramente imparato a fare molto con poco e a ottimizzare il tempo e le risorse. C’è da dire che da qui in avanti mi dedicherò a tempo pieno al Consiglio Comunale, se sarò eletto e non avrò altri lavori. E poi mi porterò un amore per un mondo multicolore, multiculturale. Sindaco, ho scoperto, vuol dire “Con giustizia”, quindi non si parla di “assistenza”, ma di giustizia sociale.
Sei stato anche presidente dell’Agenzia per la Pace…
Si, ho visto i disastri delle guerre nel mondo, ho visto le conseguenze sulla popolazione di tutte le età. Bisogna fare tutto il possibile perché le guerre vengano bandite dalla storia e puntare sul disarmo con tutte le nostre forze.
Hai già fatto il consigliere comunale. Com’è stata la tua esperienza?
Molto utile per capire come funziona la “macchina” di un Comune, ma anche per capire che è bene essere liberi di scegliere, senza “ordini di scuderia” da un partito o un altro. Quando mi hanno chiesto di candidarmi a sindaco ho voluto metterlo subito in chiaro con le diverse liste che mi avrebbero appoggiato. Anche per questo abbiamo preferito che non ci fosse alcuna passerella di “big”; erano anche disponibili, ma abbiamo preferito fare da soli.
Non è facile scalzare la Lega in questo territorio. Anche i due giornali principali sono di fatto di destra
Si, ma come loro stessi hanno ammesso, non possono dire nulla di male su di me. Conosco moltissime persone per il lavoro di medico che ho svolto per tanti anni, la mia storia parla da sé. Anche l’essere entrato in tante scuole a parlare delle mie esperienze all’estero ha lasciato il segno; molti studenti adesso sono adulti e ricordano quei racconti che li avevano tanto colpiti.
Su cosa punterai?
Prima di tutto sui bambini, sui ragazzi, sui giovani: c’è bisogno di riaprire in città spazi di socialità che sono stati chiusi. Bisogna togliere il più possibile le auto dal centro e renderlo pedonabile, in modo che i bimbi possano giocare per strada. E poi gli anziani. Un giovane immigrato che vive qui da tanti anni ed è candidato consigliere mi ha detto: “Gli anziani sono la nostra biblioteca!” Ha ragione. I nostri anziani sanno moltissime storie che abbiamo dimenticato.
Poi dobbiamo cercare di fermare certi progetti stradali che rischiano di deturpare il paesaggio senza risolvere i problemi di viabilità. Anche sulle Olimpiadi c’è da ragionare e tanto. Dobbiamo poter dire la nostra e impedire che facciano quello che vogliono, anche perché le “Opere” restano mentre le Olimpiadi dopo 15 giorni passano. C’è molto da fare, ma conto sulla partecipazione; non vogliamo “un uomo solo al comando”, dobbiamo essere in tanti a decidere e a realizzare. La partecipazione sarà fondamentale. La porta dell’ufficio del sindaco, se sarò io, sarà sempre aperta.
Sondrio è tra l’altro in cima alle classifiche per appartamenti sfitti; non può restare così. Gli appartamenti vanno affittati, soprattutto ai giovani e il Comune può fare da garante. Come dobbiamo sostenere i negozi, l’economia di prossimità, senza che venga tutto schiacciato dal centro commerciale e dalle merci che arrivano da fuori. Mi hanno detto che “sarei un sindaco di strada” e questo per me è un complimento.
Dall’altra parte hanno messo in giro voci che piazzerai un immigrato in ogni casa…
Si, ho detto di affrettarsi a farmi sapere chi lo vuole, perché li stiamo finendo…