Ci avviciniamo alla Giornata Internazionale dei Musei 2023 (si celebra, come ogni anno, il 18 maggio) e l’occasione non può essere definita meno che importante e preziosa: il richiamo internazionale legato alla giornata e ai suoi proponenti (a partire dall’ICOM, il Consiglio Internazionale dei Musei), la recente nuova definizione di museo, elaborata anche questa in ambito ICOM, e l’insieme degli eventi e degli appuntamenti che, letteralmente, aprono i musei alla città e portano le città a conoscere, attraversare e vivere i propri spazi museali, rappresentano nel complesso un campo assai significativo di opportunità a livello sociale e culturale.
L’istituzione stessa della Giornata, del resto, è legata a circostanze storiche di grande importanza. La Giornata Internazionale dei Musei è stata ufficialmente istituita con l’adozione della storica risoluzione dell’assemblea generale dell’ICOM di Mosca del 1977, con la quale venivano (e vengono) messi a fuoco tre contenuti di rilievo. Con la risoluzione dedicata ai Musei e scambi culturali viene evidenziato il ruolo dei musei nel «contribuire alla realizzazione degli alti fini inerenti allo sviluppo progressivo della cultura di tutti i popoli, consolidando la cooperazione e la reciproca comprensione, preservando e incrementando il rispetto dei valori culturali che incarnano le più alte conquiste dell’umanità; assicurare, attraverso un programma attivo di istruzione pubblica, il diritto all’accesso senza ostacoli alle risorse della cultura nazionale e internazionale per tutti i membri della comunità mondiale senza restrizioni e senza discriminazioni; contribuire alla realizzazione nei musei di mostre che alimentino nella mente delle persone gli ideali di umanesimo, pace, amicizia e concordia tra i popoli».
Con la risoluzione dedicata invece alla Protezione del patrimonio culturale e naturale a livello internazionale viene avanzato il richiamo ad «ampliare la ricerca scientifica sulla conservazione del patrimonio storico-culturale e naturale in modo da diffondere l’esperienza accumulata in ambito internazionale».
A questa fa seguito la risoluzione dedicata alla Istituzione della Giornata Internazionale dei Musei, da tenersi «all’insegna del motto: «I musei sono un importante mezzo di scambio culturale, di arricchimento delle culture e di sviluppo della comprensione reciproca, della cooperazione e della pace tra i popoli», da celebrarsi il 18 maggio, accompagnata dall’apertura di nuovi musei e mostre, incontri con i visitatori e gli studiosi, diffusione presso il più ampio pubblico degli scopi, dei compiti e delle attività del Consiglio Internazionale dei Musei e le sue organizzazioni nazionali».
I Musei sono, infatti, istituzioni pubbliche di arte, cultura, scienza e tecnologia, in linea con i processi radicati nello sviluppo delle aspirazioni progressive dei popoli del mondo, alla ricerca di modi per promuovere e incrementare la cooperazione e la comprensione reciproca tra i popoli; sono cioè, al tempo stesso, uno strumento di conoscenza e di trasmissione del patrimonio culturale e della memoria culturale dei popoli, e un mezzo per ispirare i più alti valori dell’umanità, l’intesa, il rispetto e la conoscenza delle culture, l’incontro e la comprensione reciproca, in una parola, la fratellanza, l’amicizia tra i popoli, e la pace. Lo ricorda, come accennato poc’anzi, anche la nuova (2022) definizione di Museo, che propone appunto un concetto di museo come istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società, che compie ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio culturale, materiale e immateriale, quale istituzione aperta, accessibile e inclusiva, tale da promuovere la diversità e la sostenibilità, con l’attiva partecipazione delle comunità, offrendo, al tempo stesso, un’ampia gamma di esperienze di educazione, istruzione, fruizione, riflessione e conoscenza.
La Giornata Internazionale dei Musei risponde appunto a questa esigenza di conoscenza, comunicazione e condivisione, nonché di apertura al pubblico. Con le sue tracce tematiche richiama l’attenzione sulle grandi questioni del presente, alle cui sfide non sono indifferenti la cultura, il patrimonio culturale, e le attività pubbliche, soprattutto di carattere sociale e pedagogico, legate alla loro tutela, conservazione e promozione.
Così, il tema della giornata per il 2023 – Musei, Sostenibilità e Benessere – è particolarmente ambizioso: «I musei contribuiscono in modo determinante al benessere e allo sviluppo sostenibile delle comunità. In quanto istituzioni affidabili e trame importanti nel tessuto sociale, sono in una posizione unica per creare un effetto a cascata per promuovere un cambiamento positivo. Sono molti i modi in cui i musei possono contribuire al raggiungimento degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile: dal sostegno all’azione per il clima e per la promozione dell’inclusione sociale, alla lotta all’isolamento sociale e al miglioramento della salute mentale».
Come ha ricordato il Ministro per la Cultura della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Ernesto Villegas Poljak, nell’ambito dell’incontro dei ministri del Gruppo 77 + Cina, svolto presso il Palazzo delle Convenzioni all’Avana, Cuba: «Non esiste una cultura, ma più culture. La diversità culturale è un ostacolo all’egemonia di un’unica cultura globalizzata. La globalizzazione, come la modernizzazione, ha fallito come modello di civilizzazione. La globalizzazione capitalista sta portando il pianeta sull’orlo del collasso per la sua sistematica aggressione contro la Madre Terra e anche per il rischio di una terza e forse ultima guerra mondiale. […] Senza diversità culturale non c’è sviluppo, tanto meno sostenibile. Insieme e diversi siamo una superpotenza culturale per la pace».