500 persone a bordo di un natante che sta già imbarcando acqua: la corsa contro il tempo della nave Life Support di Emergency. Albert Mayordomo, capomissione: “uno dei bambini a bordo è nato la scorsa notte. Sappiamo che molte sono le donne incinte e i minori. Una situazione gravissima, eppure Malta e Italia non rispondono alle richieste di coordinamento dei soccorsi”.
Cinquecento persone a bordo di un natante che sta già imbarcando acqua, con a bordo 45 donne, tra cui diverse in stato di gravidanza, e 56 bambini, uno nato la scorsa notte: questa la situazione dell’imbarcazione verso cui la Life Support di EMERGENCY si sta dirigendo in queste ore. Nonostante la gravità della situazione, nessuna autorità ha risposto finora alla richiesta di coordinamento dei soccorsi.
“Il natante, partito giorni fa dalla Cirenaica, si trova in zona Sar maltese. Arriveremo verso le 22 di questa notte – commenta Albert Mayordomo, capomissione della Life Support –. Stiamo navigando al massimo della velocità da quando Alarm Phone ha segnalato il caso, ieri. È una vera e propria corsa contro il tempo, nel tentativo di salvare la vita a più persone possibili”.
Il natante si trova in zona di ricerca e soccorso maltese. Così come previsto dalle convenzioni marittime, EMERGENCY si è rivolta alle autorità di Malta per richiedere il coordinamento dei soccorsi. Da ieri Malta non sta rispondendo alle nostre comunicazioni scritte e i numeri delle autorità maltesi competenti risultano non funzionanti e non raggiungibili. EMERGENCY ha inoltrato la sua richiesta anche alle autorità italiane: il Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo ha risposto che il caso è di competenza maltese.
“L’assenza di coordinamento da parte delle autorità è una violazione del diritto del mare, così come dei diritti umani, gravissima: ci sono 500 persone, probabilmente in fuga dagli abusi in Libia e da Paesi in guerra, che rischiano la vita in mare – prosegue Albert Mayordomo –. Chiunque ha diritto ad essere salvato, indipendentemente dai documenti e dalla nazionalità che possiede”.
“A bordo, i soccorritori, i sanitari, i mediatori e i logisti si stanno preparando a gestire una situazione complessa: da quanto sappiamo potremmo trovare dei casi di persone incoscienti, di persone in acqua, di persone che non ce l’hanno fatta – prosegue Paolo Fusarini, Comandante della nave –. Le condizioni meteo marittime a cui andiamo incontro sono poco favorevoli, con onde di un metro e mezzo, che renderanno ancora più complessa l’operazione”.
Chiediamo che le autorità marittime assumano immediatamente il coordinamento dei soccorsi, prima che diventi troppo tardi.
La nave Life Support di EMERGENCY è attiva nella ricerca e soccorso dal dicembre 2022. Finora ha messo in salvo 654 persone.