Come ogni sabato sera, dall’inizio dell’anno, decine di migliaia di israeliani si sono adunati nelle principali città per protesta contro il governo Netanyahu e il suo tentativo di snaturare il ruolo della magistratura.
Le manifestazioni di ieri arrivano alla viglia della ripresa dei lavori del parlamento e in risposta a quella filo governativa organizzata a Gerusalemme ovest dal Likud e dei suoi alleati di estrema destra fascista.
La riforma del sistema giudiziario prevede la nomina dei giudici dell’Alta corte dalla maggioranza governativa e la possibilità del parlamento con un voto a maggioranza semplice di annullare gli effetti delle decisioni della suprema corte.
L’opposizione sostiene che questa riforma serve per salvare Netanyahu ed i suoi ministri dai processi giudiziari.
200 mila manifestanti avevano sfilato giovedì sera per le strade di Gerusalemme ovest in sostegno delle riforme proposte dal governo Netanyahu per affossare il ruolo della magistratura.
Alla testa del corteo c’erano i ministri Smotrich e Bin Gvir, dell’estrema destra fascista. I manifestanti, al passaggio davanti la sede dell’Alta corte, hanno calpestato le foto dei giudici componenti del potere giudiziario.
Netanyahu ha ringraziato la mobilitazione organizzata dal suo partito e da quelli della coalizione di estrema destra ed ha promesso che la discussione in parlamento sulla nuova proposta di legge riprenderà nella sessione estiva che comincia domani.
La riforma proposta darà alla maggioranza parlamentare il controllo sulle nomine dei giudici della suprema corte e riduce i poteri della stessa. Annulla di fatto l’autonomia della magistratura.
Contro questa riforma si sono mobilitati molti settori della società civile, organizzando ininterrottamente, ogni sabato sera, manifestazioni di protesta in diverse città.
Una mobilitazione che ha visto la partecipazione del sindacato e la disobbedienza civile di ex militari in pensione.
La riforma è stata ritirata temporaneamente a marzo, dopo uno sciopero generale che ha paralizzato la vita in tutti i settori, dai trasporti alla scuola.
Il presidente Herzog ha proposto un tavolo di trattativa tra il governo e l’opposizione per una modifica di compromesso, ma non sembra che ci siano i termini, dopo la prova di forza mostrata dalla destra con quest’ultima manifestazione.