Alla vigilia del vertice del G7 di Hiroshima, con Nagasaki la città simbolo della distruzione che possono operare le armi nucleari, si moltiplicano anche in Italia le iniziative politiche e della società civile per il disarmo nucleare.
Nella mattinata di oggi si è tenuta la prima riunione dell’Intergruppo della Camera dei Deputati sul disarmo nucleare, promosso dall’onorevole Laura Boldrini come luogo di discussione istituzionale su questa tematica. L’incontro è stato aperto da un messaggio di Florian Eblenkamp dello staff internazionale della International Campaign to Abolish Nucleare Weapons (Premio Nobel per la Pace 2017) che ha sottolineato l’importanza cruciale del sostegno dei parlamentari alla Campagna poiché “in quanto legislatori, avete un’influenza significativa nella definizione delle politiche e nell’avanzamento della causa del disarmo”, ricordando inoltre come “la collaborazione interpartitica e transnazionale sia preziosa su questo tema”.
Il successo di questa collaborazione è stato evidente alla prima riunione degli Stati parti del Trattato sulla Proibizione delle armi nucleari TPNW del giugno 2022 a Vienna, che ha visto il lancio di una Dichiarazione parlamentare con sostegno pieno da parte degli Stati e della società civile e ha contribuito alla prima condanna categorica delle minacce nucleari russe da parte di un forum multilaterale. Più recentemente, nel marzo 2023 ad Oslo Parlamentari di 9 Paesi europei hanno esortato i loro governi a partecipare come osservatori alla seconda riunione degli Stati parti del TPNW come passo preliminare verso l’adesione a questo Trattato. E a fine aprile il Forum Parlamentare del G7 svoltosi in Giappone ha chiesto ai leader di condannare le minacce nucleari, incontrare e ascoltare i sopravvissuti ai bombardamenti nucleari, porre fine agli accordi di condivisione nucleare e di impegnarsi in modo costruttivo con il TPNW, unico strumento giuridico internazionale di ampio consenso per l’abolizione degli arsenali nucleari.
Per evidenziare e coordinare il sostegno dei parlamentari di tutto il mondo al Trattato TPNW la Campagna ICAN ha lanciato da alcuni anni il Pledge (“impegno”) sottoscritto al momento da oltre 1.000 rappresentanti eletti in carica. Nel corso delle precedenti Legislature oltre 240 Parlamentari italiani avevano sottoscritto questo documento, recentemente rilanciato all’attenzione di Deputati e Senatori con nuove firme in arrivo oltre alla ventina già raccolte.
Anche la mobilitazione “Italia ripensaci” (promossa da Rete Italiana Pace Disarmo e Senzatomica) era presente alla riunione dell’Intergruppo e ha sottolineato l’importanza di una collaborazione tra istituzioni e società civile al fine di mettere in campo percorsi concreti per la totale eliminazione delle armi nucleari.
Una necessità evidenziata anche nell’incontro tra rappresentanti sardi di “Italia ripensaci” e una delegazione della Peace Boat, arrivata proprio oggi nel porto di Cagliari. Si tratta di una iniziativa della società civile giapponese giunta al 40° anniversario che da molti anni si batte per un mondo libero dal nucleare, per l’abolizione delle armi nucleari e per sostenere tutti i sopravvissuti alla catena nucleare facendo parte del gruppo direttivo della Campagna ICAN. Peace Boat invita regolarmente gli Hibakusha (sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki) a viaggiare sulla nave per condividere la loro testimonianza. Il 114° viaggio, partito da Yokohama il 7 aprile, è il primo in tre anni a causa della pandemia globale ed è anche il primo dopo l’invasione militare dell’Ucraina da parte della Russia: punto focale del viaggio saranno un appello per la pace e un programma di aiuti umanitari.
Tutte queste azioni hanno come primo obiettivo una sollecitazione verso i leader del G7, che da domani si incontreranno come detto proprio a Hiroshima. La campagna “Italia, ripensaci” chiede al Governo italiano, che assumerà la presidenza di turno per il 2024, di mantenere il gruppo di lavoro sul disarmo nucleare voluto dal Primo Ministro Giapponese Kishida, che ha scelto appositamente come sede del vertice una delle due città martiri delle bombe atomiche. In questo ultimo anno vi è stato un drammatico aumento del rischio nucleare, e dunque passi concreti verso il disarmo devono essere una priorità nell’agenda: tutti gli Stati del G7 (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti) hanno armi nucleari nelle loro politiche di sicurezza (sia come Stati dotati di armi nucleari che come Stati ospitanti testate o nell’ambito della protezione nucleare).
Per tali motivi anche la società civile italiana per il disarmo nucleare rilancia le richieste avanzate da ICAN ai leader del G7 che si riuniranno a Hiroshima dal 19 al 21 maggio: condannare inequivocabilmente qualsiasi minaccia di usare armi nucleari, riconoscere formalmente le catastrofiche conseguenze umanitarie dell’uso di armi nucleari, concordare la fine di tutti i programmi di stazionamento di armi nucleari in Paesi terzi (il cosiddetto nuclear sharing) e impegnare la Russia a cancellare i suoi piani in tal senso, fornire un piano per negoziare il disarmo nucleare con tutti gli Stati dotati di armi nucleari aderendo al Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari TPNW.