La notte tra il 4 e il 5 maggio 2023 si è compiuto a Piombino un oltraggio al diritto, ma anche al buon senso.
Quel gas che appariva indispensabile secondo la narrazione del Governo e del Commissario Eugenio Giani per salvare gli Italiani dal freddo inverno 2023, cosa che si è dimostrata ampiamente falsa, è arrivato nel porto tramite metaniera.
Il progetto Snam, incompleto tuttora, è stato portato avanti contro tutto e contro tutti nonostante non esista alcun documento attestante il compimento delle 129 prescrizioni imposte, nonostante il Ctr (comitato tecnico regionale) non si sia ancora espresso, nonostante non esista alcun piano di evacuazione di competenza prefettizia, nonostante non si sappia come la nave Golar sia stata modificata per diventare gasiera da metaniera che era, nonostante l’intera vicenda sia sub iudice al Tar Lazio; il gas è in porto e Snam comincerà a trafficare, rectius fare test con esso, dentro il porto a 800 metri dalle case, accanto ai traghetti.
Giani e il nuovo Ministro Gilberto Pichetto Fratin esultano per avere imposto a Piombino l’ennesimo sacrificio, con la forza e la prepotenza.
Piombino è militarizzata, presidiata da reparti speciali.
Nessun dialogo, Giani non ha mai voluto incontrare i Piombinesi, mai, anzi è proprio scappato davanti alle folle di manifestanti.
Noi paghiamo questa follia dell’hub europeo del gas sulla nostra pelle, nel nostro mare, con la nostra salute. Ci hanno fatto di tutto, ci hanno offeso, insultato, ridicolizzato, ma non sono riusciti a ridurci al silenzio.
Ancora oggi abbiamo chiesto di sospendere le operazioni almeno fino agli imminenti chiarimenti del Ctr. Lo stesso ha fatto l’on. Fratoianni in una interrogazione.
Vedremo se almeno questa richiesta alla luce del semplice buon senso sarà accolta.
Di certo noi continueremo a gridare il nostro No, sempre più amaro e convinto.