Un fatto clamoroso, di quelli che fanno ben sperare.
A Ivrea vince la coalizione progressista e un giovane avvocato, Matteo Chiantore, è il nuovo sindaco eporediese. Una vittoria realizzata soprattutto grazie all’affermazione di una lista civica, Laboratorio Civico Ivrea, che ha compiuto un miracolo: ridefinire contenuti e modalità alternative, che si riferiscono alle radici della sinistra. Laboratorio Civico nasce, infatti, da quelle esperienze di volontariato, di associazionismo, insomma di quello che oggi si chiama terzo settore, ma che arriva da lontano, dal mutualismo, dalle Società di Mutuo Soccorso che furono le prime forme di organizzazione del movimento operaio.
Non è per semplice dissertazione storica che faccio questo riferimento, ma perché tornare alle pratiche e alla loro autenticità è la strada per uscire dalla grande svendita al miglior offerente del Welfare, dalla svalutazione continua della solidarietà che, in questo Paese, è passata attraverso la metamorfosi delle sinistre. È il segno che c’è un’alternativa al ‘non esiste nessuna società, esistono solo gli individui’.
Non sono solo rose. L’astensione, come in tutta Italia, è stata altissima. Solo il 50 % dei votanti. Si vince però al primo turno, grazie anche a una destra divisa e con poche proposte. Il Partito Democratico prende più del 30%. Laboratorio Civico supera il 10%. È la seconda forza politica in città. Prima di Fratelli d’Italia. La Lega si ferma a poco più del 4%. Forza Italia non raggiunge il 2.
Peccato per il Movimento 5 Stelle che, pur essendo nella coalizione progressista a sostegno di Chiantore, non riesce ad avere un rappresentante eletto in consiglio.
Quello che però è chiaro a tutti è che si è vinto grazie alla coesione e al metodo per affrontare le differenze. Quindi nessuno resterà fuori dal lavoro che questa coalizione farà per la città e per il territorio.
Questa vittoria segna una strada e un cambiamento, prestategli attenzione e cura.