Scontri armati tra l’esercito governativo sudanese e le milizie paramilitari Rapid Support Forces sono iniziati questa mattina dalle strade della capitale Khartoum dopo che la contesa delle ultime settimane è sfociata in atti di violenza e conflitto in vari centri del Paese.
“Al momento abbiamo rimodulato l’attività nei nostri centri – spiega Muhameda Tulumovic, direttrice del programma di EMERGENCY in Sudan. – Nel Centro Salam di cardiochirurgia a Khartoum molti membri dello staff sudanese non possono tornare a casa per motivi di sicurezza e rimarranno qui. Abbiamo chiuso il Centro pediatrico di Mayo, alle porte della capitale, facendo evacuare lo staff. Dalle città dove operiamo con gli altri nostri due centri pediatrici le notizie che ci giungono al momento sono, da Port Sudan, di forze dell’ordine, esercito e carri militari in strada, pronti a intervenire in caso del diffondersi degli scontri anche se al momento la situazione è ancora sotto controllo; da Nyala, di aeroporto e negozi chiusi e forze armate appena fuori dalla città”.
Secondo le notizie giunte dal Paese, i paramilitari delle RSF avrebbero preso controllo dell’aeroporto di Khartoum e del palazzo presidenziale nel centro città, mentre l’esercito regolare avrebbe bombardato strutture in uso alle milizie. Esplosioni e sparatorie proseguono nella capitale e in altri centri del Paese, mentre mezzi aerei starebbero colpendo obbiettivi nella città.