La trasgressione della legge comporta pene severe, tra cui l’ergastolo e la pena di morte nei casi di “omosessualità aggravata”.
Il parlamento ugandese ha approvato martedì una legge anti-LGBTQ che impone fino a 20 anni di carcere per le persone che si identificano come LGBTQ, e pene più elevate in altri casi.
La legge prevede il divieto di promuovere e incitare all’omosessualità, nonché di cospirare per commettere atti omosessuali.
La violazione della legge comporta condanne severe, tra cui la pena di morte, che può essere invocata nei casi di “omosessualità aggravata”, un termine usato nel disegno di legge per descrivere gli atti sessuali commessi senza consenso o sotto costrizione contro bambini, persone con disabilità mentali o fisiche, da un “criminale seriale” o che coinvolgono l’incesto. Inoltre, i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso sono punibili con l’ergastolo.
“Sostengo la legge per proteggere il futuro dei nostri figli”, ha dichiarato il legislatore David Bahati, citato dalla Reuters. “Si tratta della sovranità della nostra nazione, nessuno deve ricattarci, nessuno deve fare il prepotente”, ha aggiunto.
L’emendamento sarà inviato al Presidente Yoweri Museveni per la sua approvazione e perché diventi legge. Sebbene il presidente non abbia ancora commentato la proposta, da tempo si oppone ai diritti delle minoranze sessuali.
Frank Mugisha, un importante attivista LGBTQ del Paese africano, ha definito la legge “draconiana”. “Questa legge è estrema e draconiana… criminalizza l’essere una persona LGBTQ, ma sta anche cercando di cancellare l’intera esistenza di qualsiasi ugandese LGBTQ”, ha dichiarato.
Traduzione dallo spagnolo di Giuseppe Marchiello. Revisione di Thomas Schmid.