Ieri mattina Extinction Rebellion è tornata in piazza, con una festa di protesta, rumorosa e colorata. Tante famiglie, tante mamme e papà con i loro bambini, per raccontare la preoccupazione per la salute e il futuro dei più piccoli.
Si sono date appuntamento in piazza Carlo Alberto alle 11, le famiglie di Extinction Rebellion, accompagnate dai propri bambini, dai più piccoli ancora in carrozzina ai più grandicelli, per una Festa di Protesta. La piazza si è rapidamente riempita di passeggini, biciclette e dell’allegria dei bimbi, il viso dipinto con nuvole di smog grigie e nere.
Ai momenti di gioco, con canzoncine e cori, si sono alternati gli interventi di esperti e genitori, sottolineati dal ritmo e dal rumore di decine di pentole e coperchi, una modalità di protesta comune nei paesi dell’America Latina, utilizzata spesso durante le azioni di Extinction Rebellion.
“Siamo un gruppo di famiglie che vivono a Torino e che si ritrova nei principi e nelle istanze di Extinction Rebellion. Siamo molto preoccupati per la salute dei nostri figli” -dichiara Laura -” L’evidenza scientifica degli effetti delle emissioni inquinanti sulla crisi climatica e sulla salute dei bambini è chiara e convincente, pensiamo che si possa e si debba cambiare rotta subito con interventi della politica sulla città e sulle infrastrutture“.
Secondo i dati contenuti nel rapporto Mal’aria di città di Legambiente, Torino è ancora una volta la città più inquinata d’Italia, avendo sforato nel 2022 il limite di concentrazione massima di polveri sottili Pm10 (50 microgrammi per metro cubo d’aria) per 98 giorni consecutivi contro i 35 consentiti.
Recentemente 14mila medici pediatri e neonatologi hanno firmato un appello in cui si legge:
L’inquinamento atmosferico rappresenta la più importante minaccia ambientale per la salute pubblica; (…) la popolazione in età pediatrica risulta essere maggiormente suscettibile agli effetti legati all’esposizione a inquinanti atmosferici” in quanto i bambini sono “particolarmente vulnerabili durante lo sviluppo fetale e nei loro primi anni, quando i loro organi, i polmoni e il sistema nervoso centrale sono ancora in fase di maturazione.
È necessario azzerare ora le emissioni che avvelenano l’aria e stravolgono il clima, per preservare la salute e un mondo vivibile, pensando ai bambini di oggi, agli adulti di domani.