Daje Cecca …Filippaaa …Tizianaaaa …Consueloo …Ragazzeee delle Valletteee …Sorelle, compagne prigioniere …Mi commuovo sempre quando, alla fine di una giornata che vede impegnate le Mamme in Piazza per la Libertà di dissenso sotto il Carcere Le Vallette, mi ritrovo a rivedere come è andata sulla loro pagina Facebook.
E l’altro ieri come ogni primo e terzo giovedì del mese, era appunto giorno di presidio: l’ennesimo di una lunga serie. Per esprimere quanto più forte e musicalmente che mai la vicinanza a chi sta dentro. E per scandire con quanta più forza in gola i nomi delle compagne e dei compagni in attesa di questo appuntamento. Per ribadire la massima solidarietà a chi dentro ci è finito, in effetti, per “reato di solidarietà”.
“Solidarietà con la terra che va difesa dalle aggressioni del capitalismo, con chi perde la casa e il lavoro, con chi subisce le guerre, con chi viene respinto o lasciato morire alle frontiere: questi sono i motivi per cui si viene condannati in questo paese! Un paese che ha dichiarato guerra ai poveri, ai giovani, alle differenze. Un paese che difende con protervia i privilegi dei ricchi e dei potenti, che usa il carcere per rinchiudere ogni forma di ribellione, per rinchiudere il fallimento di una società ingiusta”, ha proseguito l’intervento di chi ha inaugurato ieri il presidio, sottolineando l’altissima percentuale di persone in difficoltà che finiscono in carcere, invece di essere aiutate ad uscire dall’emarginazione, “e non passa giorno che dai politici e dalle televisioni si gridi sempre di più all’imbarbarimento del sistema carcerario: ancor più rigore, più 41 bis, nessuna clemenza, al grido di Buttiamo La Chiave!”
Allucinante in particolare la situazione carceraria delle donne madri, per le quali non solo non è previsto alcun percorso adatto anche ai bimbi detenuti insieme a loro; ma che molto presto potrebbero essere private della potestà genitoriale, come è stato proposto recentemente con inaudita crudeltà!
“Grazie ragazze per tutte quello che ci state insegnando in materia di stato di diritto” prosegue la voce al microfono. “E un Daje forte a Cecca: che resti lì dentro più libera e tenace che mai!”
E poi ecco anche ieri l’intervento di Nicoletta Dosio, sempre più rapsodica nell’enunciazione ritmata delle parole. Parole di vicinanza. E parole di denuncia. Parole d’immenso affetto per quelle “care sorelle e compagne tutte” con cui si è trovata lei stessa a condividere la durezza, lo spossessamento, la programmata umiliazione del carcere, in quel breve trimestre di tre anni fa culminato poi con la pandemia – e che le sono rimaste nel cuore, con cui praticamente convive sempre nel pensiero, con le quali è rimasta in contatto epistolare.
“Siamo qui… anche questa sera… per dirvi il nostro affetto. Il nostro desiderio di rivedervi insieme a noi libere. L’abbraccio che vogliamo darvi lo estendiamo anche a Luca, anch’egli all’interno di queste mura. E a tutti coloro che al di là di questi cancelli soffrono la repressione di un sistema che anziché fare giustizia sociale, crea ingiustizia e repressione per chi non ci sta, per chi non obbedisce in silenzio, per chi in qualche modo cerca di ribellarsi. (…)
Care sorelle, vorrei vedere questi cancelli che si aprono, e vedere tutti voi uscire libere, in queste strade, in mezzo a questi prati, dove è rinata la primavera, primavera di liberazione.
Sappiamo che tanti di voi sono malati… Sappiamo che anche i bambini sono al di là di questi cancelli con le loro mamme, e questo è qualcosa di indecente, qualcosa che grida vendetta …”
…e così via, le riprese integrali dell’ennesimo Presidio (o meglio Invocazione) di Liberazione che si è tenuto ieri al Carcere delle Vallette sono disponibile sulla pagina Facebook delle Mamme in Piazza per la Libertà del Dissenso, per chi avrà voglia di ascoltare e vedere tutto quanto fino agli abbracci finali.
E poi, del tutto inatteso, c’è stato il più incredibile e giocoso Gran Finale: una surreale sfilata di grandi cartelli, ciascuno con grandi lettere a caratteri cubitali rossi su sfondo bianco per comporre la parola CECCALIBERA, che dondolavano al ritmo della musica sparata a palla dagli altoparlanti. Quasi completamente nascosti i corpi di coloro che li reggevano, a parte le gambe: una scena che (ci scommetto qualsiasi cosa) non può non aver strappato qualche sorriso anche tra le FFOO che erano lì a presidiare i presidianti. A un certo punto ecco che i cartelli smettono di dondolare da fermi, e sembrano proprio un millepiedi, mentre tutti in fila accennano un avanzamento verso l’ingresso del carcere.
Inevitabile un certo nervosismo da parte delle FFOO, e quel che è successo subito dopo ce lo possiamo immaginare: dondolamento di cartelli ancora per un po’, FFOO e presidianti che si misurano a distanza, fine dello spettacolino che potete rivedere nelle riprese che postiamo qui sotto.
Anche da parte del Centro Studi Sereno Regis la massima vicinanza alle Mamme in Piazza per la Libertà del Dissenso, a Nicoletta Dosio e a tutti coloro che ieri per l’ennesima infinitesima volta ieri erano lì, per quei saluti non solo a Cecca, ma alle tante e tanti detenut* rinchiusi dentro le mura.
Prossimo appuntamento Giovedì 20 aprile sempre alle Vallette. Ma già prima, il giorno subito dopo Pasqua di Risurrezione, il Calendario della Particolare Repressione che caratterizza la città di Torino segnala l’appuntamento al Tribunale per l’ennesima udienza del processo per “Istigazione a delinquere” contro il CSA Askatasuna: sarà l’11esima udienza della serie e la data (guarda la coincidenza) sarà l’11 aprile.
Daje Cecca!
pubblicato anche su SerenoRegis