Kaki Tree Project, un progetto internazionale, ideato in Giappone, finalizzato a sensibilizzare le giovani generazioni (e non solo) sulla pace, utilizzando come veicolo di forte valore simbolico il “Kaki della pace di Nagasaki”. È una pianta sopravvissuta all’esplosione nucleare del 9 agosto 1945, dai cui frutti il Dott. Masayuki Ebinuma, botanico giapponese, riuscì nel 1994 ad ottenere dei semi. Germogliando sono nate alcune pianticelle di kaki di “seconda generazione”. Nel 1995, dalla collaborazione con l’artista giapponese Tatsuo Miyajima, nacque l’idea di collegare quelle pianticelle di kaki ai bambini e agli adulti attraverso la creatività degli esseri che vi aderiscono, la cui espressione artistica intesa nel suo senso più ampio, si ricollega a tutte le altre persone in un’opera collettiva che vuole stimolare l’apertura della coscienza alla pace. Presentato in Italia durante la Biennale di Venezia nel 1999, uno dei primi esemplari di Hibakujumoku di Nagasaki fu messo a dimora all’interno del giardino del Museo di Santa Giulia di Brescia nel 2000. Ora molti sono i cachi di Nagasaki presenti sul territorio italiano.
Uno di questi cresce dall’aprile 2012 all’interno del Parco San Giovanni a Trieste. Nel suo decennale si è organizzata una giornata di festeggiamenti unendo l’anniversario di Marco Cavallo in viaggio, il testimone della rivoluzionaria legge Basaglia, simbolo della libertà con la sua uscita dall’EX OPP avvenuta il 25 febbraio 1973). Ricco il programma del 17 marzo creato dalle varie realtà che seguono sin dagli inizi l’Hibakujumoku di Nagasaki (Comitato Pace Danilo Dolci, Mondo senza Guerre e senza Violenza, Arci Trieste, Pro Loco San Giovanni Cologna Trieste, Brescia-Nagasali Kaki Tree Project for Europe). Ritrovo alle 11.15 presso lo Spazio Rosa all’interno del Parco: Marco Cavallo si presenta agli studenti delle scuole italiane e slovene di San Giovanni e a chi avrà il piacere di conoscere la sua storia, con Peppe Dell’Acqua (per molti anni Direttore del Dipartimento di salute mentale di Trieste). Alle 12.15 vicino Villa Renner, nello spazio del Kako di Nasagaki, “Il Kako si racconta” con l’attrice Diana Höbel (tratto da “C’è un albero in Giappone”, Chiara Bazzoli, Sonda Edizioni). Ci saranno momenti di riflessione, artistici e musicali (con Pavel Berdon dell’Accademia della follia, con l’esibizione di Silvia di Marino con i flautisti della classe II della Scuola secondaria a indirizzo musicale SS. Cirillo e Metodio che suoneranno delle canzoni popolari slovene, poesie dal Pakistan sul dolore che lasciano le guerre), pratiche di pace, The Wish Tree, con la chiusura dell’Inno del Kaki.
Alle 15.00 presso “Il posto delle fragole” tavola rotonda su “Ciò che ci unisce per costruire la Pace: noi cosa facciamo per dare senso ai nostri cammini verso la pace?”. Introduce Tiziana Volta (Brescia-Nagasaki Kaki Tree Project for Europe), interventi e saluti dalla rete di chi si prende cura di altri Kaki nati da quello messo a dimora all’ex OPP di San Giovanni o contemporaneamente nell’aprile 2012. All’incontro parteciperanno, tra l’altro, Gianluca Paciucci (pacifista triestino- Associazione culturale “Tina Modotti-ODV) e Nicoletta Campanella (scrittrice, editrice “Nicla”). Breve visione della conferenza “Il pianeta delle piante” tenutasi presso il Castello di Miramare il 28/2 con Stefano Mancuso (Direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale, Firenze).
info:
pressoffice@kakitree-europe.eu
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