La Regione Piemonte continua a impedire la costruzione di nuovi ospedali
Lo abbiamo visto in primo luogo con la vicenda dell’Ospedale unico TO5, ormai un’emergenza, visto che gli ospedali distribuiti per quell’ASL non sono in grado di far fronte ai bisogni di salute della cittadinanza, eclatante l’Ospedale di Moncalieri, ubicato in una struttura dei primi del ‘900.
Lo abbiamo visto con Città della Salute, dove si è ricorsi all’immancabile commissariamento, con tutte le prerogative del caso: il poter agire in deroga a tutta una serie di vincoli.
Lo stiamo vedendo con il nuovo Ospedale Maria Vittoria, assolutamente da realizzare, la cui situazione è stata gestita in modo a dir poco surreale: va realizzato ma non alla Pellerina, questo è ciò che afferma la cittadinanza attiva. La Regione ha commissionato al Comune uno studio sull’area dove edificarlo, il Comune ha commissionato lo studio ad un consulente privato. Lorusso e Mazzoleni hanno deciso, in contrapposizione alle molte contrarietà della cittadinanza, di realizzare la nuova struttura nel parco della Pellerina confermando la leggerezza se non l’antipatia di Lorusso – ex Assessore all’urbanistica di Fassino – nei confronti delle aree verdi. Proprio all’attuale Sindaco dobbiamo, tra gli altri, il progetto della realizzazione di un ipermercato Esselunga che andrà ad intaccare il giardino Artiglieri da Montagna.
Ora è scoppiata la polemica in Regione: Marrone (FdI) ha rimesso tutto in gioco, smantellando gli accordi consociativisti tra Cirio (FI) e Lorusso (PD), con il pretesto che la cittadinanza non sia stata coinvolta nella scelta dell’area di costruzione, tra l’altro attaccando pretestuosamente l’Assessore Rosatelli, che non ha deleghe all’urbanistica. Che Marrone si preoccupi del parere della cittadinanza è del tutto non credibile, appare invece chiaro che si tratti di un’ulteriore modalità di impedimento alla realizzazione di nuovi ospedali, il perché appare lampante: la sanità privata deve soppiantare quella pubblica.
Frediani, Consigliera di Unione Popolare, ne ha approfittato per chiedere un’assemblea pubblica per ridiscutere l’area di destinazione, visto che la cittadinanza attiva aveva proposto l’area Thyssen come luogo di ubicazione del nuovo Maria Vittoria. Sull’area Thyssen pesano tuttavia alcune criticità: l’area è privata e va bonificata, certo l’esproprio e la bonifica di quell’area sarebbe prioritario, ma potrebbe allungare i tempi di costruzione del nuovo Ospedale che, data la vetustà anche strutturale oltre che strettamente sanitaria, dell’attuale Ospedale, sta diventando urgente.
E’ fondamentale un altro ospedale dotato di eliporto: se in provincia c’è bisogno di un intervento con l’elicottero l’unica possibilità in Torino è il CTO o il campo volo dietro alla Leonardo, lontano dal S. Giovanni Bosco. Se il paziente non è un traumatizzato o un ustionato, dal CTO deve partire un ambulanza e portare il paziente in altra struttura, tipicamente alle Molinette, questo sottraendo in taluni casi un mezzo di soccorso al servizio di emergenza e sottoponendo paziente e personale sanitario ai pericoli del traffico e il paziente ad ulteriori disagi.
Va detto che a Torino ovviamente non c’è un’area ideale per il Nuovo Maria Vittoria. Tuttavia un’area alternativa alla Pellerina, visti i punteggi assegnati dallo studio commissionato con soldi pubblici dal Comune, potrebbe essere l’area dell’ex-macello di via Traves. La questione dell’inquinamento acustico provocato dallo stadio, peraltro lontano, si potrebbe – ma non c’è allo stato attuale volontà politica, per il sindaco neoliberista del PD sono meglio le aree verdi – superare in fase di progettazione della struttura. La mancanza di adeguati mezzi pubblici verso quella zona è, ovviamente, di semplice risoluzione.
La cittadinanza è quindi stretta in una tenaglia: da una parte un Lorusso “parchivoro”, dall’altra una Regione che fa di tutto per non costruire nuovi ospedali. Ma non solo: Lorusso antepone a tutti gli effetti la questione ambientale alla questione della salute, aspetti che invece sono strettamente correlati. Le dichiarazioni del Primo Cittadino sul fatto che il parco non verrà toccato sono, visti i precedenti, poco credibili e facilmente superabili da una variante in corso d’opera del progetto.
Sarà interessante vedere se a quella “prima pietra” posata da Lorusso, ne seguiranno altre, o rimarrà lì a memoria di cosa non va fatto. Il disegno di privatizzazione della sanità è di fatto costituzionalmente eversivo. Domani ci sarà una mobilitazione nazionale a Milano in piazza del Duomo alle 15 indetta da Medicina Democratica. La sanità pubblica il cui smantellamento bipartisan tra destra e centro “sinistra” è in atto da anni, è concretamente a rischio di collasso – le denunce dei sindacati dei sanitari sono continue – con tutte le drammatiche ripercussioni sulla salute dei cittadini. E’ quindi verosimile che non si tratterà di una mobilitazione isolata.