“Io ho avuto notizia di un barchino con 60 persone a bordo in buone condizioni di galleggiabilità. Per me era un evento di trasporto di migranti e non necessitava di soccorso.” Queste le parole del Capitano Andrea Pellegrino, responsabile del comando in capo della squadra navale.
Da oltre un anno, durante questo processo, siamo costretti ad ascoltare queste risposte quando si parla dei tre soccorsi effettuati durante la nostra Missione 65.
Dentro quella barca di appena 8 metri, con un buco nella chiglia, c’erano 60 persone. Due bimbi piccoli, poi evacuati per problemi polmonari, donne in gravidanza, persone torturate e violentate.
Davvero per tutti quelli che l’hanno avvistata prima di noi non andavano soccorse?” si chiede Open Arms nella sua pagina Facebook.
“C’è un continuo disprezzo della vita umana. Le Convenzioni internazionali difendono la vita di qualunque persona in mare, non solo la vita di noi occidentali. Siamo tutti uguali. Stiamo violando il diritto del mare e la vita” aggiunge su twitter Oscar Camps, fondatore della Ong spagnola.