I NoTav continuano le azioni di presidio e informazione alla popolazione sul terreno coltivato a mais trasformato in cava
Si tratta di un terreno agricolo sulla statale per Susa, alla rotonda di Milanere, di circa 40.000 m² che è stato affittato dal proprietario per essere trasformato in cava. Verrà recuperata la ghiaia per essere venduta, e diventerà anche una discarica di materiale “inerte” proveniente dal cantiere dell’autoporto di S. Didero, opera preliminare alla linea ferroviaria Torino-Lione (Tav).
I manifestanti hanno dichiarato che: i lavori prevedono un’estrazione di 220.000 m³ di materiale che verranno riempiti con altro materiale; Cave Druento s.r.l. ha dato disponibilità a interrare 30.000 m³ provenienti da S. Didero; sondaggi effettuati pochi mesi fa nei terreni da cui dovrebbe provenire il materiale di scarto hanno rilevato un superamento dei parametri per quanto riguarda: nichel, zinco, diossina.
I contadini non coltivavano quei campi di San Didero e i pastori non vi portavano il bestiame a pascolare. Nicoletta Dosio ha denunciato l’aumento dell’incidenza di patologie tumorali negli abitanti di quella zona.
Appare chiaro che i NoTav non si fidano della rassicurazioni circa la messa in sicurezza del materiale trasferito da San Didero, del resto la cronaca è ricca di innumerevoli casi nei quali si è proceduto “con disinvoltura” a smaltire in modo irregolare e illegale materiali pericolosi per la salute pubblica.
Resta poi l’impatto ambientale: Luca Mercalli, meteorologo, climatologo, ha dichiarato: “La difesa del suolo dovrebbe essere al primo posto in tutti i Paesi del mondo, soprattutto in un Paese piccolo come l’Italia, dove il suolo è stato martoriato e cementificato. Pensare oggi di distruggere altro suolo agricolo importante come quello di Caselette è davvero un crimine per le generazioni future”.
I NoTav dichiarano che 220.000 m³ di materiale corrispondono a 35.000 camion che circolerebbero per la valle, con un notevole contributo al peggioramento della qualità dell’aria. Il terreno agricolo in questione è molto vicino alle abitazioni e alla scuola Anna Frank di Avigliana. Arisio, Consigliera di maggioranza di Avigliana, nella nostra intervista video ha dichiarato: “L’impatto della cava va ad interessare (data l’ubicazione del campo, n.d.r.) in particolare i cittadini di Avigliana ed Almese”.
Il movimento NoTav si conferma quindi un movimento a difesa dell’ambiente e del territorio della Valsusa, al di là del Tav, la nuova linea Ten-t Torino-Lione, che tuttavia rimane l’opera più rilevante dal punto di vista dell’impatto ambientale in progetto nella Valle di Susa.
Le dichiarazioni di Fiorenza Arisio (Unione Popolare) Consigliera comunale di Avigliana: