Mediterranea Saving Humans denuncia nella sua pagina Facebook una nuova omissione di soccorso: “Secondo diverse fonti, una barca si è rovesciata stamattina a circa 110 miglia a nord-ovest di Bengasi in direzione dell’Italia. Molte delle 47 persone a bordo risultano disperse.
Watch The Med – Alarmphone aveva informato tutte le autorità dalle 02:28 di sabato 11 marzo, segnalando la situazione di pericolo. L’aereo SeaBird2 di Sea-Watch aveva individuato il caso lanciando anch’esso un SOS “May Day Relay”, e segnalando quindi per una seconda volta la presenza di un’imbarcazione in difficoltà.
Nessuno è intervenuto per oltre 24 ore.
Le autorità italiane da ieri avevano dato istruzioni alle navi mercantili presenti in zona, assumendo il coordinamento “Search and rescue”, ma i mercantili si sono limitati a osservare per 24 ore. Non risulta siano state mobilitate le navi militari, anche italiane, operative nell’area per le operazioni Eunavformed #Irini e #MareSicuro (rispettivamente l’operazione militare di sicurezza Marittima dell’Unione Europea e Italiana).
A pochi giorni dal naufragio di Cutro, dopo i vergognosi rimpalli di responsabilità e la risposta del tutto inappropriata del governo Meloni, siamo di fronte a un nuovo drammatico caso di mancata assistenza e ritardo nei soccorsi a persone in pericolo in mare”.
Denuncia ripetuta da Sea Watch fin da ieri su twitter: “La barca è pericolosamente sovraffollata e tra onde spaventose. Vicino ad essa un mercantile che ha ricevuto ordine dal Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma di coordinarsi con la cosiddetta Guardia Costiera libica.
Mentre il meteo è in deterioramento e rende difficile un intervento, Tripoli sostiene di non essere in grado di mandare una motovedetta. Molte volte in passato le autorità italiane hanno coordinato un soccorso in quest’area. Chiediamo si faccia lo stesso evitando nuove morti”.
Sono passate ore, ma dalla Libia non è arrivato nessuno a soccorrere i naufraghi. E ora pare che sia troppo tardi, come confermato anche da Alarm Phone: “Le autorità italiane erano informate dell’urgenza e della situazione di pericolo, ma hanno ritardato deliberatamente i soccorsi, lasciando morire le persone a bordo della barca”.