Bravi e brave gli organizzatori di questa 4 giorni dedicata a Davide Cesare “Dax”, ucciso nel quartiere ticinese 20 anni fa.

Una notte tremenda durante la quale tre fascisti, un uomo e i suoi due figli, aggredirono con dei coltelli dei giovani del centro sociale Orso. Davide perse la vita, ma non finì lì. Venne portato all’ospedale San Paolo (quello da dove attualmente entra ed esce Alfredo Cospito) e molti giovani che andarono lì per capire come stesse Davide furono rincorsi, picchiati, denunciati da una polizia scatenata.

Una notte terribile.

Ogni anno Milano ricorda quel 16 marzo, di solito con un corteo serale, arrabbiato, non molto numeroso. Ma quest’anno la preparazione è stata accurata. Un mese intero di iniziative per ricordare la storia di Davide, ricostruirla, con le persone a lui più vicine. Numerose le interviste e i servizi a Radio Onda d’Urto.

La sera di giovedì 16 in via Brioschi, dove avvenne l’assassinio, è stata fatta la proiezione dell’ottimo documentario: “Brucia ancora dentro”, che racconta sia i fatti che la figura del giovane Dax, militante antifascista carico di energia ed entusiasmo. Centinaia di giovani e meno giovani hanno seguito il film, attentissimi, in mezzo alla strada chiusa. Poi è partito il corteo in un quartiere blindatissimo, c’era persino un elicottero con riflettore sulla testa dei partecipanti. Almeno duemila giovani che hanno trasformato i luoghi della stucchevole e sempre uguale  “movida” milanese, in un momento di ricordo e di lotta.

Il pomeriggio di sabato 18 il corteo antifascista nazionale: numerosissimo, compatto, deciso, scortato davanti e dietro da molta polizia, ma determinato anche affinché tutto andasse bene.

Quasi 10mila persone sfilano da piazzale Loreto, incrociando anche Via Mancinelli, dove proprio oggi si ricorda il 45esimo anniversario dell’uccisione di Fausto e Iaio, si passa di fronte alla vecchia sede del Leoncavallo, luoghi storici. Il corteo sfila, molti gli slogan per  ricordare Dax, per maledire il fascismo, per pretendere giustizia, ma anche per il diritto alla casa.

L’antico slogan “Disoccupazione, miseria e lutto…. pagherete caro, pagherete tutto”, diventa: “Precarietà, miseria e lutto…”; si grida contro il 41 bis, per Alfredo Cospito e non solo. Insomma, vecchie tradizioni che si incrociano con nuove contraddizioni. Così come la musica dal camion, che alterna nuovi rap agli Stormy Six.

Il corteo è lungo, si passa anche davanti al palazzo della banca Fineco, volano palloncini di vernice. Moltissimi i giovani, molte le scritte sui muri, solo un inutile gesto, la rottura di una pensilina alla fermata del bus.

Parlano le mamme per la libertà di dissenso, venute apposta da Torino dove la repressione cerca di ingabbiare decine e decine di giovani. Viene ricordata Cecca, militante No Tav in carcere.

Alla fine tutti e tutte al luogo occupato per l’occasione, un palazzo in via Oropa, a due passi da viale Padova, per l’assemblea e il concerto di stasera.

Se la rabbia è ancora tanta, lo è anche la soddisfazione: il passaggio di testimone alle nuove generazioni, appena nate in quegli anni, è avvenuto. Dax ora è nel cuore di moltissimi/e.

“Dax è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai!”

Domani si svolgerà l’ultima giornata al “vecchio” Parco Lambro: sport popolare per tutti e tutte.

Info: daxresiste.noblogs.org

Foto di Andrea De Lotto