Mosaico dei giorni
20 marzo 2023 – Tonio Dell’Olio
“La Russia non vuole annettersi solo un territorio e un popolo ma anche il loro futuro” dice Nello Scavo commentando il mandato di cattura ai danni di Putin da parte della Corte Penale Internazionale.
Ed è la fotografia più intima della deportazione dei bambini dall’Ucraina in Russia.
È il crimine più disumano che si possa compiere nel corso di un conflitto armato perché recide le vite senza togliere loro la vita.
E affermare che questa mostruosità è sempre esistita, non la diminuisce di un solo grammo.
Semmai rende il fatto ancora più odioso e inaccettabile perché significa che nel corso dei secoli non siamo riusciti a scalfirlo.
Putin è un ladro di bambini e questo lo rende ancora più misero agli occhi del mondo ma non dobbiamo perdere di vista che il crimine-madre è la guerra.
Senza la guerra non sarebbe stata possibile la deportazione di 16.000 bambini.
È per questo che, anche il più degenere dei crimini, non deve farci dimenticare che ad essere messa fuorilegge è la guerra.
Così come non può farci dimenticare che Putin non è il solo colpevole.
Per realizzare quel crimine c’è bisogno di persone che guidino un aereo e dei pullman, gente che cucini e uomini e donne che provvedano a organizzare ogni cosa.
Se solo si riuscisse a risvegliare le coscienze che dormono sicure nel bozzolo dell’obbedienza cieca o si voltano dall’altra parte nell’illusione di non esserne responsabili.