Per la nona settimana di seguito, gli israeliani sono scesi in piazza contro il piano di Netanyahu di sottoporre la magistratura al controllo dell’esecutivo. Decine di migliaia di persone si sono radunate nelle piazze di 95 località, comprese Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa, per dire no al piano “che minaccia la democrazia”.
Negli striscioni innalzati si esprimeva anche una netta condanna dell’incendio di Hawara: “Oggi Hawara, domani Israele”, in riferimento al pericolo di autoritarismo che rischia di distruggere la democrazia israeliana. Un cartellone diceva: “Un popolo che opprime un altro, non potrà mai essere libero”.
La protesta contro le misure del governo Netanyahu cresce di giorno in giorno e quella di ieri ha assunto anche un aspetto non indifferente di solidarietà con i palestinesi di Hawara e di un’azione per la pace tra i due popoli. In nessun altro Paese del Medio Oriente ci sono state manifestazioni popolari di questa portata contro il pogrom di Hawara.