Riesci a immaginare di svegliarti un giorno ed essere sterilizzato senza il tuo consenso? O cercare di avere figli e scoprire di essere stata sterilizzata da adolescente senza saperlo? Sono le domande che accompagnano una petizione lanciata per dire NO alla sterilizzazione forzata e per garantire che le persone con disabilità possano godere di una vita sana e dignitosa, libera da violenze e abusi. Il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità ha espresso infatti forte preoccupazione per il fatto che diversi Stati membri dell’UE autorizzano ancora la sterilizzazione forzata. Una gravissima situazione registrata anche da un Rapporto che nello scorso autunno ha presentato il Forum Europeo sulla disabilità.
La sterilizzazione forzata delle persone con disabilità è una forma di abuso invasivo e rappresenta una grave violazione dei loro diritti fondamentali, può equivalere a una tortura e provoca traumi che durano tutta la vita. Eppure, come registrato dal Rapporto del Forum Europeo sulla disabilità, ad agosto 2022 si riscontrava che: solo 9 Stati membri dell’UE considerano esplicitamente la sterilizzazione forzata un reato distinto nel loro codice penale (Belgio, come crimine di guerra; Francia, come crimine di guerra; Lussemburgo, come crimine di guerra;, Malta, Polonia e Romania, come crimine di guerra e crimine contro l’umanità e come forma di violenza di genere e, infine, Slovacchia, Spagna e Svezia. Tuttavia, è importante notare che la criminalizzazione della sterilizzazione forzata può ancora prevedere delle eccezioni, ad esempio nel caso della sterilizzazione di persone con disabilità. Ad esempio, a Malta); almeno 14 Stati membri dell’UE consentono ancora alcune forme di sterilizzazione forzata nella loro legislazione: Austria, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Malta, Portogallo, Slovacchia e Ungheria (non sono state trovate informazioni su Grecia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Romania). Essi autorizzano un tutore, un rappresentante legale, un amministratore o un medico ad acconsentire alla sterilizzazione di una persona con disabilità per suo conto; 3 Stati membri autorizzano la sterilizzazione forzata dei minori: Repubblica Ceca, Ungheria e Portogallo e in almeno 3 Stati membri dell’UE l’uso della contraccezione o della sterilizzazione può essere un requisito per l’ammissione agli istituti residenziali: Belgio, Francia e Ungheria.
In Italia, come in Irlanda e Slovenia, Paesi che non consentono la sterilizzazione forzata delle persone con disabilità, possono comunque esistere delle eccezioni, ad esempio quando si tratta di una misura urgente o “terapeutica“. All’Italia, come ad altri 10 Paesi dell’UE, il Comitato delle Nazioni Unite ha chiesto di adottare misure per vietare e combattere questa violazione.
Stiamo parlando di un processo che comporta l’incapacità permanente di procreare naturalmente, che diventa forzato quando una persona viene sottoposta a sterilizzazione senza che ne sia a conoscenza o senza il suo consenso o dopo averlo espressamente rifiutato, oppure se avviene in assenza di una minaccia o di un rischio grave e immediato per la salute e la vita. La sterilizzazione può essere anche coercitiva quando la persona è costretta ad accettare la sterilizzazione dalla sua famiglia e/o da professionisti medici, o quando è richiesta dalle politiche o dalla legislazione, ad esempio per avere accesso ai servizi (ad esempio un istituto residenziale) o per cambiare i documenti legali (ad esempio la modifica del genere nei documenti legali per le persone trans). I trattati internazionali sui diritti umani vietano la sterilizzazione forzata in quanto viola i diritti umani, come il diritto alla dignità, all’integrità fisica, alla privacy e al consenso libero e informato. Gli organismi di controllo hanno raccomandato di vietare la sterilizzazione forzata in diversi Paesi, compresi gli Stati membri dell’UE. Tuttavia, come abbiamo visto, lo studio delle legislazioni degli Stati membri dell’UE in materia di sterilizzazione mostra una diffusa sterilizzazione forzata di persone con disabilità, soprattutto donne e ragazze.
La sterilizzazione forzata rimane un tabù, spesso avviene a porte chiuse e anche quando è prevista dallo Stato o da un tribunale, i dati relativi a questa pratica sono inesistenti, obsoleti o non disaggregati. Dati recenti sono stati reperiti solo per la Germania e la Spagna. In Germania, secondo le statistiche del 2017, il 17% di tutte le donne con disabilità è stato sterilizzato, rispetto al 2% delle donne a livello nazionale. Nel 2016, su 31 richieste di approvazione della sterilizzazione di persone con disabilità presentate da un tutore legale, 23 sono state approvate. In Spagna, il Comitato spagnolo dei rappresentanti delle persone con disabilità (CERMI) ha segnalato la sterilizzazione forzata di 140 persone con disabilità nel 2016. Nel primo trimestre del 2016 sono state registrate 37 istanze giudiziarie di sterilizzazione di persone con disabilità, mentre nel 2015 sono stati registrati 71 casi di sterilizzazione. Più di mille persone con disabilità sono state sterilizzate nell’ultimo decennio, secondo il Consiglio generale della magistratura spagnola.
L’assenza di dati sulla sterilizzazione forzata delle persone con disabilità dimostra una mancanza di trasparenza da parte degli Stati. Senza dati, è difficile valutare il numero di persone sottoposte a sterilizzazione (forzata) e stabilire se la pratica sia in aumento o in diminuzione. Nonostante ciò, i rapporti delle organizzazioni della società civile mostrano che questa pratica continua comunque in diversi Stati membri dell’UE. Una pratica invasiva e irreversibile che viene legittimata da diverse ragioni discriminatorie, come: il cosiddetto “miglior interesse della persona“; motivi medici; per “proteggere la persona dagli abusi sessuali“; per “alleggerire” la contraccezione ed evitare il “peso” che altri metodi contraccettivi possono comportare; la persistente convinzione paternalistica, infantilizzante e patriarcale secondo cui una persona con disabilità non sarebbe in grado di prendersi cura di un bambino.
Le iniziative che il Forum Europeo sulla disabilità sta portando avanti puntano: a vietare la sterilizzazione forzata e a dichiararla come reato dall’UE e da tutti i suoi Stati membri; ad ottenere l’adozione di misure a livello di UE e di Stati membri per garantire l’accesso alla giustizia, comprese adeguate sanzioni penali, e il risarcimento delle vittime; alla ratifica della Convenzione di Istanbul da parte dell’UE e di tutti i suoi Stati membri; alla tutela dei diritti sessuali e riproduttivi delle persone con disabilità, in particolare delle donne e delle ragazze con disabilità, incluso il diritto di scegliere se avere figli o meno; a garantire il libero accesso a informazioni chiare e adeguate sulla salute e sui diritti riproduttivi, sui metodi contraccettivi e sull’educazione sessuale, sull’accesso all’aborto sicuro, sulle cure ginecologiche e sul sostegno alla genitorialità.
Qui per firmare la Petizione: https://you.wemove.eu/campaigns/end-forced-sterilisation-in-the-eu-now.
Qui per scaricare il Rapporto: https://www.fishonlus.it/files/2022/10/Forced-Sterilisation-IT-3.pdf.
Qui per approfondimenti: https://www.edf-feph.org/end-forced-sterilisation-in-the-eu/.