Ieri, 11 marzo 2023, circa 90.000 persone hanno riempito la storica piazza Venceslao di Praga in una manifestazione antigovernativa chiamata “Repubblica Ceca contro la povertà”.
Gli oratori hanno esposto una serie di richieste inviate al governo su temi di attualità, tra cui gli elevati prezzi dell’energia e dei beni di prima necessità, la pesante censura di opinioni non allineate a quelle del governo e la mancanza di sforzi per una soluzione pacifica al conflitto in Ucraina.
Gli organizzatori hanno assicurato che le manifestazioni continueranno fin quando il governo non darà seguito alle richieste enunciate. Nell’ultimo anno in Repubblica Ceca i prezzi degli alimentari, dell’energia e di altri beni di necessità sono raddoppiati. Inoltre si è diffusa nel Paese un’inedita censura riguardo alla crisi ucraina. Di fronte alla retorica bellicista del governo i manifestanti hanno evocato la necessità di lavorare per una soluzione negoziale.
Sull’onda della crisi ucraina nel Paese si sono registrate alcune anomalie. Nel gennaio scorso la pubblicità elettorale per l’elezione a Presidente della repubblica dell’ex generale NATO Petr Pavel ha fatto presa con una propaganda capillare fin tra i bambini delle scuole elementari. Carri armati russi distrutti sono stati trasportati dal fronte ucraino a Praga per un’esposizione pubblica come spunto di educazione civica per le scuole e il pubblico. Non è mancata una campagna di raccolta fondi con foto di bambini in copertina, che invitavano a inviare “armi in regalo per annientare l’avversario”.
A dispetto della sensibilità revanscista nel governo, dei media mainstream e in un ridotto settore della popolazione ceca, la manifestazione di oggi si è svolta in un clima sobrio e positivo.
Erano presenti anche esponenti dell’iniziativa “Pace e giustizia” e di Mondo senza guerre e senza violenza, che hanno ribadito l’importanza della giornata per la pace e la nonviolenza prevista il 2 aprile in tutta Europa.