Se il mattino ha l’oro in bocca, Largo Cairoli l’8 marzo ha il fucsia sulla pelle.
Si apre con il corteo studentesco lo sciopero globale transfemminista, che durante la giornata investirà Milano. Una marea fucsia sulla città.
Via Broletto, lungo Piazza Cordusio, passando per Piazza Duomo, via Larga fino ai giardini della Guastalla, il serpente studentesco sfila sotto il sole ”per una scuola libera e transfemminista. Basta attacchi alla scuola, perché l’istruzione è la miglior forma di prevenzione della violenza e la base per la propria autonomia e la possibilità di scegliere per la propria vita. Le nuove generazioni crescono meticce e queer. Non è possibile escludere l’educazione sessuale dalla scuola, siamo indietro anni luce, si pensa solo a sfruttare lə studentə in alternanza fino alla morte: vogliamo una scuola pubblica, laica, libera e transfemminista, Vogliamo un’educazione al consenso e al piacere, il nostro.” (NUDM)
Piazza Duca d’Aosta, pomeriggio, secondo atto con una performance. Il patriarcato “Dio, Patria, Famiglia” inchioda alla croce una donna, liberata dalla lotta. “La nostra arma è la sorellanza oltre ogni confine. Le nostre vite contano. Liberə dalla violenza”.
Il corteo si snoda lungo un percorso che tocca tutti i luoghi chiave delle rivendicazioni, fino ad arrivare in Piazza della Scala.
“Siamo anche e soprattutto qui per quei corpi che non possono essere con noi e che non hanno voce! Come le persone morte nelle acque di Cutro pochi giorni fa e tutt* quell* che attraversano il mare e la terra ostili, in cerca di una vita migliore!
La marea è tornata: in 15 mila abbiamo solcato le strade della città inondandole di rabbia e gioia. Dal 1° gennaio al 26 febbraio ci sono già stati 46 omicidi, di cui 18 di donne. Di questi 17 sono avvenuti in ambito familiare e affettivo e di queste 11 hanno trovato la morte per mano di un partner/ex partner.
I dati sono in aumento di anno in anno, soprattutto dall’anno della pandemia. Molto spesso, le donne vittime di femminicidio hanno denunciato, ma non sono state ascoltate o credute e sono state lasciate sole in situazioni di violenza.
Per queste donne e per molte altre, che anche in questo momento si trovano ad affrontare situazioni di abuso e violenza, siamo qui in piazza!
Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce!“ (NUDM)
Foto di Andrea Mancuso