Sono molte le richieste che ci convocano quest´8 marzo. In questa lettera ci dirigiamo a tutte le compagne e compagni che per l’occasione stanno organizzando azioni in diversi territori dell’Abya Yala, per proporre di tener presente la richiesta al governo argentino della liberazione della Machi Betiana Colhuan e delle donne mapuche della comunità Winkul Mapu, che sono agli arresti domiciliari con i loro figli.
Come femministe comunitarie, territoriali e popolari, facciamo nostra la richiesta di garantire il ritorno della Machi Betiana Colhuan e della comunità Winkul Mapu al Rewe.
Ricordiamo che il conflitto con la comunità Lof Lafken Winkul Mapu ha come precedente lo sgombero violento effettuato dalla Polizia Federale e dalla Prefettura il 23 novembre 2017, per ordine del giudice federale Gustavo Villanueva, quando sono entrati nelle terre recuperate dalla comunità, vicino al lago Mascardi, e hanno detenuto membri della comunità, tra cui donne e bambini, inseguendo chi era riuscito a fuggire sulle montagne. In questo contesto, il 25 novembre membri del gruppo Albatros della Prefettura hanno ucciso con un colpo alla schiena Rafael Nahuel, ferendo altre quattro persone. Da quel giorno continua la persecuzione del giovane Lautaro Curuhuinca, che ha portato a valle il corpo di Rafael Nahuel. Lautaro è ancora latitante per la giustizia razzista.
La giudice Silvina Domínguez ha ordinato un secondo sgombero il 4 ottobre 2022, nell’ambito della causa avviata da una denuncia di “usurpazione” presentata dall’Amministrazione dell´Ente Parchi Nazionali nel 2017. Lo sgombero è stato eseguito dal Comando di Sicurezza Unificato delle Forze Federali e si è concluso con l’arresto di 7 donne e dei loro figli, tra cui una donna incinta; tre hanno ricevuto gli arresti domiciliari e quattro di loro, Martha Luciana Jaramillo, Andrea Despo, Florencia Melo e Débora Vera, sono state trasferite nel carcere di Ezeiza (a più di 1600 chilometri di distanza dalle loro famiglie), con l’argomentazione che non esiste una struttura federale per le donne nella regione Río Negro.
Di fronte al rifiuto generalizzato dell’operato delle forze dell’ordine sono state poi inviate al commissariato della Polizia di sicurezza aeroportuale (PSA) di Bariloche.
Nell’operazione, anche tre ragazze adolescenti della comunità sono state inseguite tra le montagne e l’Ufficio del Difensore civico nazionale per l’infanzia e l’adolescenza è dovuto intervenire rapidamente. Tra gli arrestati c’è la machi Betiana Colhuan, prelevata dal Rewe situato nella parte del territorio rivendicato dalle comunità, come parte dei territori ancestrali sottratti dallo Stato argentino. Il Rewe, luogo sacro della comunità, è uno spazio medicinale, spirituale e cerimoniale.
I negoziati avviati tra le comunità e il governo sono in fase di stallo a causa della mancata decisione da parte del governo e soprattutto dell’ente Parchi Nazionali di restituire il Rewe alla comunità, garantendo la libertà delle prigioniere mapuche. Sarebbe sufficiente che l’Ente Parchi ritirasse le due cause, create per criminalizzarle, per garantire la loro libertà.
È urgente garantire il ritorno della machi e della sua comunità al Rewe, la libertà delle prigioniere mapuche, il ritiro delle cause intentate dall´Ente Parchi e la smilitarizzazione del territorio mapuche. Chiediamo la fine della violenza coloniale, razzista e patriarcale e il riconoscimento del genocidio indigeno compiuto dallo Stato nazionale argentino, con misure concrete che avanzino verso il riconoscimento dei popoli preesistenti e l’adempimento dei trattati nazionali e internazionali in materia.
Le femministe di tutti i territori quest´8M dicono: Libertà per le prigioniere mapuche. Ritorno della comunità al Rewe. Smilitarizzazione del territorio mapuche subito.
Femministe dell’Abya Yala
Marzo 2023