Una grande manifestazione contro il razzismo e la xenofobia si è svolta a Tunisi, per dire no alle parole del presidente Saied e per far cambiare rotta al governo sul trattamento riservato ai migranti dei Paesi africani subsahariani.
Le organizzazioni della società civile hanno assunto una posizione di principio netta e determinata contro Saied, che aveva parlato di un complotto per la sostituzione etnica, prendendo a prestito gli slogan delle destre fasciste europee. Il corteo è partito dalla sede del sindacato dei giornalisti, uno dei promotori, per raggiungere il centro città coinvolgendo nel percorso migliaia di altri cittadini.
Il portavoce del “Forum per i Diritti Sociali ed Economici” ha affermato che il discorso dell’odio non sarà mai accettato in una società come quella tunisina, perché è contro natura. “Quando quel discorso proviene dal capo dello Stato, rischia di sdoganare atti violenti contro i nostri fratelli migranti, che vivono condizioni di emarginazione economica tra di noi”.
Il discorso del presidente Saied è stato criticato dalla segreteria dell’Unione Africana e il Ministero degli Esteri tunisino ha dovuto emettere una nota, sostenendo che le parole del presidente erano state travisate e riaffermando l’impegno tunisino per la solidarietà africana.