Come riporta la stampa locale, lo scorso 18 gennaio presso il Camping No Stress di Como a seguito di una fuoriuscita di monossido di carbonio proveniente da una caldaia un signore di 66 anni si è sentito male. Sono intervenute le autorità, decretando con un’ordinanza emanata il 27 gennaio lo sgombero della struttura ricettiva per carenza di requisiti igienico sanitari[1].
Cos’è successo al Camping No Stress di Como?
Un signore si è sentito male e le istituzioni hanno deciso di chiudere il gas per ragioni di sicurezza[2]. Purtroppo, come riporta il provvedimento, per gli aiuti si parla soltanto di residenti; io però abito in un altro Comune, perché lavoratrice fuori sede. La situazione è critica, perché non ci forniscono alternative e secondo l’ordinanza dobbiamo andarcene al più presto.
Nella notte tra il 30 e il 31 gennaio ho sentito dei forti rumori provenire dal tetto. Mi sono affacciata alla finestra e ho visto due elicotteri che sorvolavano la zona, forse tre, ma ero molto stanca ed era buio. Non ho avuto paura: sono uscita nel piazzale per vederli meglio e poi sono rientrata in casa.
Alle 20,20 del 31 gennaio è arrivata la polizia municipale per lo sgombero, che avrebbe dovuto essere effettuato in 24 ore. Le pattuglie sono passate casetta per casetta e quando hanno bussato, mi hanno chiesto i documenti, se avevo animali e la mia occupazione attuale. Ho inoltre specificato che sono invalida al 50%.
Cos’ha detto il sindaco?
Ha promesso in tv che verrà al campeggio a parlare con tutti noi, ma ad oggi afferma di voler aiutare solo i residenti a Como[3]. Nei giorni scorsi i campeggiatori sono andati a trovarlo, ma per me che non posso guidare non c’era posto in macchina[4].
Di fatto non posso sollevare oggetti pesanti e per me fare un trasloco e trovare un appartamento in così poco tempo richiede uno sforzo fisico enorme, cosa che aggiunta allo stress complica pesantemente il mio quadro clinico. Per la forte tensione ho avuto tre attacchi di panico e ripetuti cali di pressione. Il giorno che dovevano venire a prelevarmi per portarmi via sono svenuta davanti a tutti. I miei nervi erano a pezzi e ho dovuto camminare con le stampelle perché avevo i crampi alle gambe. In tutto il campeggio le persone si stanno chiedendo quali saranno le loro sorti e che cosa avverrà in futuro. Non sono l’unica ad avere delle disabilità. Volevo ringraziare i volontari di Legami e Como accoglie, insieme all’aiuto prezioso di Don Carlo.
Sono intervenuti parlamentari?
Per adesso non è passato nessuno. Mi sarei aspettata un intervento da parte loro. Si tratta di una tematica sociale molto complessa e delicata, della quale un parlamentare dovrebbe interessarsi perché siamo in molti qui che non sono residenti a Como e rischiano di trovarsi in mezzo a una strada. Non è solo un problema di emergenza abitativa, ma anche un problema, a parer mio, di diritti umani. Ho una patologia molto rara e lavoro a Milano. I servizi sociali del mio paese hanno detto che loro agiscono solo sul territorio e non su Como. Quindi io che vengo dalla Toscana e ho LES e fibromialgia, non verrò aiutata. Chiedo quindi ai parlamentari di intervenire per mediare con le autorità locali e il sindaco Rapinese per potermi aiutare. Mi sento di avere gli stessi diritti di un residente a Como.
Che patologia è?
Si tratta di una rara forma di Lupus Eritematoso Sistemico, che, insieme alla fibromialgia mi crea problemi a livello articolare e muscolare.
Il LES è una patologia cronica autoimmune, chiamata anche “malattia dai mille volti”. Ogni caso è a sé stante, non è uguale per tutti. Io, oltre ad avere le classiche macchie a farfalla sulla pelle, ho anche l’artrite reumatoide. Alcune volte, questa patologia si associa anche alla fibromialgia, come nel mio caso, come riporta l’articolo pubblicato dall’associazione Asfbromialgia.it[5]
L’attore Giulio Berruti[6] è affetto da fibromialgia. Ho vissuto a Roma per sette anni e mi sono sempre sentita incoraggiata anche dalle sue parole, come riporta in questa intervista a Silvia Toffanin. Sono una fan di questo attore, perché l’ho visto in tv in una fiction “La figlia di Elisa, ritorno a Rivombrosa”, dove recitava la parte di uno dei protagonisti.
E’ per questo che sono venuta al Nord, perché ci sono dottori molto bravi nella cura di queste problematiche. Ho lavorato per due anni in banca, fino al 30 dicembre 2022, poi il 20 di questo mese inizierò a breve un nuovo lavoro in una famosa multinazionale.
Umanamente mi sento vincitrice, perché ho una laurea, un master e parlo tre lingue, mentre nel tempo libero amo scrivere recensioni musicali e fare interviste agli artisti, non solo italiani. Vorrei incoraggiare e spronare chi è affetto da LES e da fibromialgia, per continuare a lottare e sconfiggere quotidianamente il ‘lupo’ che ci annienta e consuma dall’interno.
[1] https://www.ilgiorno.it/como/cronaca/camping-no-stress-chiuso-1.8490054
[2] https://www.ilgiorno.it/sondrio/cronaca/camping-no-stress-1.8511028
[3] https://comozero.it/attualita/rapinese-invitato-in-diretta-tv-a-visitare-il-campeggio-gli-ospiti-possono-pagare-per-trovare-alternative/
[4] https://www.quicomo.it/cronaca/camping-di-via-cecilio-sfrattati-parlare-sindaco-rapinese.html
[5] https://asfibromialgia.it/lupus-eritematoso-sistemico-e-fibromialgia-concomitante-un-caso-clinico/
[6] https://www.ilmessaggero.it/persone/verissimo_giulio_berruti_malattia_fibromialgia_che_cosa_e_sintomi_cronica_suicidio_silvia_toffanin_madre_morta_ultime_notizie-5558097.html