Nuova strage di migranti sulle coste calabresi.
I corpi recuperati dal mare sono 59, insieme a 80 sopravvissuti. Ventuno sono stati portati nell’ospedale civico di Crotone, un’altra sessantina nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto. L’imbarcazione – un vecchio “caicco” di legno, proveniente dalla Turchia – si è frantumata di fronte alla furia delle onde e alle punte aguzze degli scogli. Dall’alba sulla spiaggia, accanto ad assi e fasciame dell’imbarcazione spezzata in due dalle onde, si sono accumulati i cadaveri, coperti da teli bianchi. Fra loro molti bambini, forse una ventina, compresi due gemellini e un neonato. E la conta delle vittime potrebbe salire.
Presidente Mattarella: “Cordoglio per vittime, accogliere naufraghi”
“Nell’esprimere il cordoglio per le vittime, la vicinanza ai naufraghi – cui va assicurata
un’adeguata accoglienza – e il ringraziamento ai soccorritori”, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “sollecita un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico”.
Il Centro Astalli
Profondo cordoglio per le decine di vittime del naufragio al largo della Calabria. Dolore e sgomento nell’apprendere che su una vecchia barca di legno sono state stipate 250 persone in fuga da Iran, Afghanistan e Pakistan. Si tratta di Paesi senza libertà, democrazia e pace.
Le istituzioni nazionali e sovranazionali non rimangano ferme davanti a questa tragedia.
Il Centro Astalli chiede: un’operazione ampia, strutturata di ricerca e soccorso in mare che metta in salvo vite umane; l’attivazione immediata di canali umanitari dalle principali aree di crisi;
l’apertura stabile e proporzionata di vie di ingresso legali come visti per lavoro e nuovi criteri che amplino i ricongiungimenti familiari. P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli: “Lasciar morire in mare è inaccettabile. La politica, di qualunque orientamento, non può non agire per salvare vite umane.
Purtroppo le politiche di chiusura ed esternalizzazione delle frontiere europee degli ultimi anni hanno ampiamente dimostrato di essere fallimentari, inutili e di favorire il traffico e la tratta di esseri umani.
Le migrazioni non si possono fermare ma si devono gestire. In questo il diritto internazionale e la nostra Costituzione indicano l’unica strada percorribile: accoglienza, protezione e tutela dei diritti umani per ogni essere umano”.