E’ successo pure a Roger Waters, mito dei vecchi Pink Floyd, finire nell’inferno di chi viene bollato come filo putiniano. La ragione? Un discorso fatto all’ONU, in cui aveva pure criticato la Russia e l’invasione dell’Ucraina, ma poi aveva cercato di capire.
Ma non è questo che ci interessa, quanto piuttosto la mostruosità che si nasconde dietro questa concezione dominante della guerra totale; della guerra assoluta; anzi della guerra e basta!
Perché così è la guerra (e basta!): totale e assoluta. Almeno da quando nella grande guerra si creò la trincea; la distanza assoluta col nemico; lo schieramento che divide come un incolmabile abisso; l’antagonista come incarnazione del demonio.
Non è stato sempre così! Una volta esisteva anche la guerra rituale e il riconoscimento dell’altro. Persino nelle crociate tra cristiani e musulmani non sono mancati gli episodi di cavalleria (per quanto la guerra sia sempre stata la guerra!).
Ma oggi il conflitto impone la totale distruzione dell’antagonista. E’ questo, se vogliamo, l’effetto paradossale del ripudio della guerra da parte della maggioranza degli uomini. Se la guerra è un crimine, allora non siamo noi a fare la guerra.
La guerra la sta facendo l’altro: il nemico, il criminale, il mostro, colui che deve essere cancellato. Ed ecco allora che se apri bocca per dire che Putin è un dittatore e un criminale, e poi aggiungi timidamente “tuttavia mi sembra (e sottolinei mi sembra) che forse (e sottolinei forse) qualche piccola colpa (e sottolinei piccola)…” e nient’altro! Non ti lasciano finire! Anzi forse non ti hanno nemmeno fatto cominciare, perché ti hanno bloccato prima, appena hai pronunciato un “ma” o un “tuttavia”, o magari hai solo mostrato un’espressione vagamente dubbiosa. Perché al quel punto sei un nemico e basta! Anzi non un nemico, ma IL NEMICO! Così! tutto maiuscolo!
Perché il nemico non si distingue in individui. E’ una cosa sola. Non ha sfumature, né differenze. Non si presenta con volti diversi o in diverse personalità. Il nemico è l’incarnazione stessa del male. Il suo invariante assoluto. E tu non sei putiniano. Sei semplicemente come lui, ed anzi sei lui! Il suo replicante! La sua reincarnazione!
E tutto questo naturalmente succede esattamente allo stesso modo dall’altra parte della barricata, in Russia, magari se solo ti azzardi a dire: “Mi scusi signor Presidente…”. Perché il “Mi scusi” è la giustificazione preventiva del tradimento, che subito ti catapulta dall’altra parte della barricata.
Questa è la guerra. Non si ammettono distinguo, né opinioni o riflessioni personali. “Credere, obbedire e combattere” (in questo il buffone di piazza Venezia ci aveva azzeccato e precorso i tempi).
E siccome io faccio la guerra alla guerra, nella vostra logica, per me i mostri siete voi! E mi verrebbe voglia di dirvi: “Vedete d’annà a morì ammazzati (in guerra)!” Ma siccome sono contro la guerra e non posso stare al vostro gioco, vi dico solo: “LASCIATECI IN PACE!”.
Capito? Ho detto IN PACE, così maiuscolo!