Cresce in continuazione il numero delle vittime nell’ennesimo naufragio di richiedenti asilo, questa volta al largo delle coste del crotonese: una nave proveniente dalla Turchia, a cui l’UE continua a dare miliardi di euro per fermare profughi.
Era lecito aspettarsi che dopo il sisma che ha causato in Siria e Turchia milioni di sfollati, l’Unione Europea e il governo italiano si attivassero per garantire vie di fuga e che lungo le coste joniche venissero predisposti interventi di salvataggio. Ma l’interesse di questo governo, come di quelli che lo hanno preceduto, è fermo alle operazioni di propaganda sanzionatoria contro le Ong, peraltro assenti in quel tratto di mare; guai a pensare alle vite che si perdono. Questa strage di innocenti che si è verificata non appena il decreto Piantedosi è stato convertito in legge è la orrida dimostrazione di cosa significhi diminuire le azioni di soccorso. Ci sarà un giudice capace di portare alla sbarra chi, con tali leggi, annienta l’umanità e provoca crimini?
Ma poniamo una domanda alla coscienza di tutte e tutti: perché possiamo spendere miliardi e subire una crisi economica per fare la guerra e chiudiamo le porte a chi fugge da povertà e guerra?
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Stefano Galieni, responsabile immigrazione di Rifondazione Comunista