Condivido la preoccupazione espressa in un comunicato dai genitori degli studenti del Liceo Einstein. La chiusura al dialogo da parte della dirigenza dell’istituto e la preannunciata intenzione di punire i protagonisti dell’occupazione con il 6 in condotta rappresentano un segnale preoccupante.
I giovani hanno tutto il diritto di pensare, sviluppare idee, fare proposte, alzare la voce se si sentono inascoltati, battere i pugni sul tavolo, anche commettere errori. La scuola dovrebbe essere un luogo di sperimentazione, approfondimento e confronto, a volte anche aspro ma sempre produttivo e capace di sviluppare il pensiero critico. L’adozione di un atteggiamento punitivo rappresenta invece un elemento di chiusura che rischia di complicare le relazioni e rendere il contesto educativo difficoltoso.
I ragazzi sono parte fondamentale della nostra società, hanno in mano il futuro. O almeno dovrebbero averlo.
I giovani hanno tutto il diritto di pensare, sviluppare idee, fare proposte, alzare la voce se si sentono inascoltati, battere i pugni sul tavolo, anche commettere errori. La scuola dovrebbe essere un luogo di sperimentazione, approfondimento e confronto, a volte anche aspro ma sempre produttivo e capace di sviluppare il pensiero critico. L’adozione di un atteggiamento punitivo rappresenta invece un elemento di chiusura che rischia di complicare le relazioni e rendere il contesto educativo difficoltoso.
I ragazzi sono parte fondamentale della nostra società, hanno in mano il futuro. O almeno dovrebbero averlo.
Francesca Frediani, Consigliere regionale Unione Popolare Piemonte