Il 17 febbraio scorso la nave Geo Barents di Medici senza Frontiere è arrivata ad Ancora, porto di sbarco a vari giorni di navigazione indicato dalle autorità italiane, con 48 migranti a bordo salvati nel Mediterraneo. Il 31 gennaio la nave era ripartita senza problemi da La Spezia dopo aver effettuato tre salvataggi, proibiti dal nuovo decreto ora trasformato in legge. Ieri invece, come annunciato su Twitter da MSF, “le autorità italiane sono salite a bordo della Geo Barents e hanno notificato al nostro team il fermo della nave e l’applicazione di una multa.
In particolare, ci viene contestato di non aver condiviso in dati del VDR (Voyage Data Recorder), richiesti a Geo Barents subito dopo l’assegnazione del porto di Ancona. Mai prima di questa occasione, era stato richiesto a Geo Barents la condivisione dei dati VDR ed il Comando nave ha sempre fornito tutte le altre informazioni relative alla missione (come il diario di bordo).
I dati VDR hanno lo scopo di fornire, in una forma sicura e sempre disponibile, informazioni riguardanti la posizione, il movimento, lo stato fisico, il comando e il controllo di una nave nel periodo che precede e segue un incidente marittimo. Le informazioni memorizzate nel VDR devono essere utilizzate, secondo le normative vigenti, in un’investigazione successiva ad un incidente marittimo.
Il soccorso dei 48 naufraghi non rientra in questa casistica ed è per questo che il comandante non ha attivato questa procedura ma ha condiviso, come sempre, tutte le altre informazioni relative alla missione.
MSF sta valutando con il suo team legale la legittimità di questa misura e eventuali azioni legali da intraprendere. Non è accettabile essere puniti per aver salvato delle vite.”
Il prossimo sbarco è previsto a Ortona (Chieti) da parte della nave umanitaria Aita Mari della Ong spagnola ‘Salvamento Maritimo Humanitario’, con a bordo 40 migranti.