Ancora una volta si sono verificate tensioni all’interno di un CPR, questa volta a Torino
Dalle indiscrezioni, avere dati ufficiali è come sempre estremamente difficile, risultano due detenuti ricoverati per intossicazione da fumo e un detenuto ricoverato per traumi, sarebbe caduto nella doccia. In pratica un detenuto si sarebbe fatto la doccia, nel pieno di una rivolta, e sarebbe accidentalmente caduto.
Ricordiamo, come sempre facciamo, che si tratta di detenzioni in assenza di reato, queste persone vengono detenute senza aver commesso alcun reato.
Sarebbero quattro i trasferiti in carcere per accuse connesse alla rivolta.
Il Deputato Grimaldi (SI), Diena e Busconi (Sinistra Ecologista) ieri hanno fatto un’ulteriore visita all’interno del CPR per sincerarsi della situazione: “L’ente gestore non disponeva di un piano di evacuazione e per questo, nelle ultime ore, molte persone si sono trovate a dormire in luoghi improvvisati, poiché non è stato possibile uno sfollamento immediato” hanno dichiarato in un comunicato stampa congiunto, evidentemente un “tic” di ORS, l’attuale gestore del CPR di Torino, che secondo indiscrezioni in nostro possesso non disponeva del piano neanche quando gestiva il CPR di Macomer.
Inutile dire che un detenuto in un CPR è nella disponibilità dello Stato che ne risponde, la Prefettura è quindi corresponsabile, in quanto organo di vigilanza e controllo, del fatto che in una struttura detentiva che dipende dal Viminale, non ci sia un piano di evacuazione.
“Per questo, nelle ultime ore, molte persone si sono trovate a dormire in luoghi improvvisati, poiché non è stato possibile uno sfollamento immediato”, ha continuato il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, che ha poi spiegato le ragioni della protesta: ” Sabato sono bruciate due mense e domenica tre diverse aree, a quanto pare dopo la visione di un servizio choc sul CPR di Potenza”.
A proposito di Prefettura il 18 gennaio è stato stipulato il protocollo d’intesa con l’ASL di competenza per la parte medica prevista dai regolamenti, protocollo che Ruberto aveva sollecitato più di un anno fa.
Ovviamente andrà verificato se il protocollo verrà effettivamente applicato.
“Non smetteremo mai di dire che (i CPR, n.d.r.) vanno chiusi, che in assenza di reati il diritto amministrativo non può privare le persone della propria libertà” hanno infine dichiarato Grimaldi, Diena e Busconi.