Finalmente c’è speranza per gli Yanomami del Brasile !
In questi giorni il governo brasiliano ha lanciato una massiccia operazione per sfrattare le migliaia di cercatori d’oro illegali che terrorizzano gli Yanomami da anni portando violenze, fame e distruzione.

In quella che è una delle sue prime importanti decisioni, il neoeletto Presidente Lula ha inviato polizia, esercito e agenti federali a sfrattare i minatori illegali.

È difficile esagerare nel raccontare i danni provocati dall’invasione mineraria degli ultimi anni:
– la morte di centinaia di Yanomami, soprattutto bambini, per malattie infettive curabili e per malnutrizione;
– la foresta yanomami distrutta da piste di atterraggio illegali, da una strada e da migliaia di siti estrattivi che ora restano a sfregiare l’ambiente;
– fiumi inquinati dal mercurio, che ha avvelenato le fonti di acqua e cibo;
– violenze terribili, con minatori e bande di criminali violenti che terrorizzano le comunità, uccidono gli Yanomami e abusano di donne e bambine.

I minatori illegali vengono rimossi dal territorio indigeno yanomami da agenti dell’Ibama e Força Nacional Brasileira.

I cercatori d’oro hanno persino raggiunto aree di foresta abitate dagli Yanomami incontattati.
Tutto questo ha provocato una catastrofica crisi sanitaria, tanto grave che il Presidente Lula l’ha definita “un genocidio”.
Ci vorrà tempo e vera volontà politica per riparare i danni, e per smantellare e consegnare alla giustizia gli invasori – ma ora, nel territorio yanomami è finalmente tornata la speranza.

Nonostante gli ultimi anni siano stati profondamente drammatici, gli Yanomami hanno continuato a lottare e il sostegno di persone come voi, disposte a intervenire, è stato cruciale per richiamare l’attenzione del mondo sul genocidio in corso.

Noi, naturalmente, continueremo a monitorare la situazione da vicino, soprattutto al confine con il Venezuela: sono tanti i minatori che già operano nella parte venezuelana del territorio yanomami, e molti altri potrebbero arrivare ora, in fuga dal Brasile.

Questo genocidio non dovrà mai più ripetersi. I territori indigeni del Brasile devono essere pienamente demarcati e protetti dalle invasioni. È l’unico modo per i popoli indigeni – gruppi incontattati compresi – di sopravvivere, prosperare e continuare a vivere a modo loro e nelle loro terre, che sono tra le più biodiverse del pianeta.