Domani mattina Simone Ficicchia di Ultima Generazione comparirà in Tribunale a Milano, in Corso di Porta Vittoria 15, per rispondere alla richiesta della Procura di Pavia dell’assegnazione di misure restrittive di sorveglianza speciale nei suoi confronti. Un provvedimento molto severo, sproporzionato sotto il profilo penale, che viene di norma applicato in situazioni relative alla compromissione con la criminalità organizzata. Martedì alle 10 è perciò in programma un presidio in supporto di Simone.
Più volte in questi mesi, e specialmente dopo l’azione di Ultima Generazione del 2 gennaio davanti al Senato, è ricorso nel dibattito pubblico e politico, il proverbio cinese sul “dito” e la “luna”, che conosciamo fin dall’infanzia. Chi in questa vicenda guarda il “dito”, si fermerà sicuramente alla vicenda personale di Simone Ficicchia, o, poco oltre, arrivando all’impegno di Ultima Generazione.
Chi ha la capacità e la volontà di guardare alla luna comprende che dietro la vicenda è in gioco la concezione della democrazia italiana: se è ancora così come l’abbiamo conosciuta, e come ce l’ha ricordata dover essere il presidente Mattarella nel suo discorso di Capodanno, con il manifesto riferimento all’impegno dei giovani per la giustizia climatica; oppure ci stiamo avviando verso un avvitamento e una restrizione dei diritti, delle libertà e garanzie democratiche, come già avvenuto in molti Stati occidentali, in cui le questioni ambientali, tragicamente importanti ed urgenti, vengono prese a pretesto e liquidate sbrigativamente, per fare altro.
Il messaggio degli esponenti della maggioranza politica al momento al Governo è chiaro: per Simone Ficicchia ci vuole una pena esemplare, da adottare da qui in avanti per tutti gli altri giovani attivisti. Una riedizione contemporanea dell’antico “Unum castigabis, centum emendabis”.
LE VOCI A SOSTEGNO
Diverse voci però hanno colto, pur nell’articolazione del pensiero, la posta in gioco che c’è nella situazione in cui si trova Simone Ficicchia. Si tratta di intellettuali, politici, esponenti del mondo associativo e giornalisti, che hanno preso posizione in difesa del diritto di protesta e, soprattutto, del diritto di fare il possibile per arginare la catastrofe climatica che appare evidente all’orizzonte.
In particolare, si sono espressi pubblicamente in favore di Ultima Generazione:
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lo scrittore Erri De Luca;
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il premio Strega Paolo Cognetti;
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il sindacato della Rai Usigrai, che ha criticato la scelta la scelta del Tg1 di non trasmettere le immagini dell’azione di Ultima generazione contro il palazzo del Senato, violando il diritto dei cittadini ad essere informati;
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15 psicologi hanno rivolto un appello al presidente Mattarella;
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Il deputato Pd Matteo Orfini;
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Europa Verde in un post su Instagram;
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Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana;
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la Tesoriera dei Radicali Italiani, Giulia Crivellini;
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Michela Cicculli, presidente della Commissione Pari Opportunità di Roma Capitale;
LA SOLIDARIETÀ DEI POLITICI
Il Deputato romano del Pd Matteo Orfini ha dichiarato a Il Giorno: “Si arriva a certi livelli di provocazione proprio perché a monte è mancato l’ascolto. Non è il mio modo di concepire le proteste, ma mi sembra esagerata la criminalizzazione di queste persone “.
Europa Verde in un post su Instagram ha scritto: “Nel Governo evocano il carcere duro per i ragazzi di Ultima Generazione, che hanno lanciato vernice (già ripulita) sul palazzo del Senato. Quale pena dovrebbe scontare, allora, chi, di fronte ai drammatici costi della crisi climatica, continua a non agire?”.
Netta invece la lettura dell’on. Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana: “A Milano il prossimo 10 dicembre un giovane attivista, Simone Ficicchia, subirà un processo in cui verrà deciso se applicare la sorveglianza speciale, quella che si usa per i mafiosi, per intenderci, in quanto soggetto “socialmente pericoloso”. Ma la stessa inflessibilità è mai stata chiesta, per esempio, per i casi accertati di imprese che hanno sversato inquinanti cancerogeni nei fiumi?
La stessa durezza, i processi per direttissima sono stati usati anche per i responsabili di allagamenti, frane, morti?”.
E anche dalla tesoriera dei Radicali Italiani, Giulia Crivellini, arriva un messaggio chiaro: “La misura di sorveglianza chiesta dalla questura di Pavia per l’attivista ambientalista Simone Ficicchia è sproporzionata, anticostituzionale e crea un pericoloso precedente. (…) Il 10 gennaio prossimo il tribunale di Milano deciderà se accogliere la richiesta della questura di Pavia. In quel giorno insieme ai Radicali Italiani porterò personalmente la mia solidarietà a Simone manifestando contro la sua incriminazione”
LA DIFESA DEGLI INTELLETTUALI
Solidarietà per Simone Ficicchia arriva inoltre da importanti intellettuali e simboli della società civile come Roberto Saviano: “Il caso di Simone Ficicchia non è il primo e non sarà l’ultimo. Ecco perché mi sento di rilanciare il suo appello a presentarsi il 10 gennaio alle 10.00 sotto al Tribunale di Milano in corso di Porta Vittoria, durante la sua udienza. Lì, fra le altre cose, verrà ribadito che la lotta contro la crisi eco-climatica è una lotta per salvare la nostra democrazia e che misure come la sorveglianza speciale non fanno che metterla a rischio. È importante sostenere questa battaglia e per chi può, dare un contributo alle spese legali di ragazzi che combattono una battaglia che ci riguarda tutti“.
Si schierano in favore di Ultima Generazione anche Erri de Luca: “Io sto dalla parte degli eco-guerrieri” e il Premio Strega Paolo Cognetti: “Ribellarsi è un fatto di democrazia, gli ambientalisti fanno gesti teatrali, non attentati“.
Martedì al Tribunale di Milano, la posta in gioco è molto alta. Invitiamo cittadini e giornalisti a partecipare al presidio in supporto di Simone.
Le richieste del movimento sono:
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interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale;
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procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW immediatamente, e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili.
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