Questa mattina alle 8:10 tre cittadine e cittadini appartenenti a Ultima Generazione hanno gettato vernice lavabile sulla sede regionale del Mef (Ministero Economia e Finanze) utilizzando due estintori. Le tre persone coinvolte, una volta terminato l’imbrattamento, si sono sedute di fronte al palazzo, reggendo uno striscione con scritto “STOP SUSSIDI AI FOSSILI”. Con questo gesto hanno voluto denunciare la complicità tra decisori politici e multinazionali del fossile, che godono di sussidi pubblici diretti e indiretti per attività estrattive. Verso le 9:00 sono arrivati sul posto i Carabinieri, che successivamente hanno portato i presenti in caserma per identificarli e denunciarli.
“Gli effetti del collasso climatico appaiono già evidenti. L’anno passato abbiamo assistito a episodi climatici gravissimi. Ho paura, non ho idea di cosa potrà accadere in futuro. Con questa nostra azione oggi abbiamo deciso di sanzionare il Mef, perché, nonostante l’evidenza della gravità della situazione, il nostro governo continua a spendere miliardi di soldi pubblici per finanziare le macro aziende del fossile, investendo nella rovina del Paese e della popolazione italiana. Il nostro è un grido d’aiuto, vogliamo che i politici ci ascoltino! Bisogna agire perché non c’è più tempo e questi gesti sono l’unico modo rimasto per farci ascoltare”, ha dichiarato Nicole questa mattina.
Italia sesto finanziatore al mondo in combustibili fossili
Secondo l’ultimo rapporto di Legambiente, nel 2021 l’Italia ha destinato 41,8 miliardi (+7,2 mld rispetto all’anno precedente) a finanziamenti diretti e indiretti in ambiti a forte impatto climatico. A questi si aggiungono i finanziamenti di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e Sace a progetti esteri nel settore del fossile: “In riferimento al 2021, – si legge infatti nel rapporto – gli investimenti pubblici esteri di SACE e CDP nel settore delle fossili ammontano ad oltre 1,7 miliardi di euro. Finanziamenti destinati anche a Paesi come la Russia e l’Egitto, che utilizzano il loro controllo sulle fossili per creare tensioni a livello internazionale”.
Questa politica fa sì che l’Italia sia “… il sesto maggior fornitore di finanza pubblica internazionale per combustibili fossili a livello globale, piazzandosi davanti ad Arabia Saudita e Russia, che si trovano rispettiva mente all’8° e 9° posto”.
Un “primato” che indica anche l’ipocrisia del nostro Paese nelle sue relazioni diplomatiche. Cdp e Sace, società per azioni, sono enti a partecipazione statale: Cassa depositi e prestiti è l’ente che racchiude e investe il risparmio postale italiano ed è controllata per l’83% proprio dal Mef; la SACE è l’assicuratore nazionale, ovvero l’ente che assicura i progetti delle imprese italiane all’estero ed è controllata al 100% dal Mef.
“Lo Stato italiano e il governo devono prendere il coraggio e la responsabilità di porre fine a queste politiche; i soldi pubblici non possono essere usati per finanziare progetti dannosi ad alto impatto climatico. Politiche alternative possono già essere implementate: per esempio per il 2023 è previsto lo sblocco di 9,5 GW di energia rinnovabile, come annunciato nell’ottobre scorso dall’allora Ministero della Transizione Ecologica”, così Guido, presente oggi a Firenze.
Le richieste del movimento sono:
- interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale
- procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20 GW immediatamente, e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili.
Per capire chi siamo e come agiamo, è possibile seguire ogni domenica sera alle h 21:00 una presentazione online su zoom, iscrivendosi a questo link.