Milano, 30 gennaio 2023.
“Non è pensabile che in Lombardia ci siano liste d’attesa interminabili per esami e visite specialistiche nel Servizio Sanitario pubblico, con enormi disagi per gli utenti, mentre saltino su come funghi ampie disponibilità per gli stessi esami nelle stesse strutture pubbliche ma soltanto in solvenza, e cioè a pagamento”, ha dichiarato Vittorio Agnoletto, medico e conduttore di 37e 2, la storica trasmissione sulla salute di Radio Popolare.
Il riferimento è in particolare alla vicenda del signor Antonio e del suo esame di colonscopia, rinviato più volte dal servizio sanitario pubblico, ma miracolosamente disponibile all’ospedale Niguarda a pagamento.
Una specie di gioco delle tre carte, che di divertente non ha proprio niente.
A raccontarla è stato lo stesso signor Antonio ai microfoni di Radio Popolare nella puntata andata in onda venerdì 27 gennaio.
“Ad aprile del 2022 – ha raccontato- con l’impegnativa programmabile ho fatto richiesta attraverso il numero verde per effettuare l’esame, che mi è stato fissato per il 20 gennaio 2023 al Poliambulatorio Doria.
Ma qualche giorno prima della data, mi viene comunicato che l’esame è stato annullato e rinviato al 27 dicembre 2023, quasi due anni dalla data dell’impegnativa! Ma pochi giorni dopo mi arriva un’altra comunicazione in cui mi dicono che è annullata anche questa.
A quel punto, per poter fare l’esame in temi rapidi, ho dovuto accettare di farlo a pagamento, 500 euro, per il 2 febbraio al Niguarda, dove con il ticket avrei dovuto aspettare un anno.”
La redazione di 37e2 ha inviato tre mail alla Direzione Generale dell’ASST Fatebenefratelli Sacco, competente per il Poliambulatorio di via Doria, alla Direzione Generale dell’Ospedale Niguarda e all’ufficio stampa ATS di Milano invitandoli a intervenire in trasmissione: non sono intervenuti, ma hanno risposto alla redazione e al signor Antonio, al quale dopo aver fornito giustificazioni e scuse hanno proposto ben tre date diverse per la sua colonscopia, date diventate miracolosamente disponibili a breve termine, in tre presidi diversi: il 27 gennaio, l’8 e il 16 febbraio e il signor Antonio ha optato per l’8 febbraio al Niguarda, dove avrebbe pagato 500 euro se non avesse chiesto aiuto alla trasmissione!
Prima non vi era nemmeno un posto disponibile, dopo l’intervento della trasmissione “37e2” volevano fargli addirittura tra colonscopie al povero Antonio!
“Quella del signor Antonio purtroppo non è un caso limite ma è soltanto una delle tantissime segnalazioni che riceviamo e su cui interveniamo con email indirizzate ai vari presidi e strutture -ha sottolineato Agnoletto- e sono tantissimi i casi che, come questo, si sono risolti solo grazie al nostro intervento. Ma non può certo essere questa la soluzione.
Non è accettabile che strutture pubbliche abbiano disponibilità di posti per visite ed esami e non le mettano a disposizione dei cittadini, prospettando loro attese di mesi e così spingendoli a rivolgersi al privato.
L’assessore regionale al welfare dovrebbe verificare la correttezza di tali comportamenti.”