La Casa Internazionale delle Donne è al fianco dell’Associazione Casa delle Donne Lucha y Siesta, chiamata in tribunale per l’occupazione dell’immobile di via Lucio Sestio 10, per dire che l’antiviolenza e i luoghi delle donne non si processano.
La lotta della Casa Internazionale delle Donne, infatti, è la lotta di Lucha y Siesta. In anni recenti abbiamo combattuto insieme la logica della legalità senza giustizia, la logica ragionieristica del pareggio di bilancio, che considera solo il danno economico e non quello sociale. Insieme abbiamo combattuto per il riconoscimento politico e sociale del ruolo e delle attività delle Case delle Donne e di tutti i luoghi delle donne. È così che siamo riuscite a ottenere il comodato d’uso gratuito per la Casa Internazionale delle Donne e per tutti i luoghi delle donne, mentre Lucha ha ottenuto l’acquisto dell’immobile di via Lucio Sestio 10 da parte della Regione Lazio.
Ma a quanto pare non è bastato e questi luoghi continuano a essere sotto attacco. Per questo oggi siamo al sit-in di piazzale Clodio, davanti al tribunale, per sostenere le sorelle di Lucha y Siesta, che non è solo punto di riferimento per le donne e per tutto il mondo femminista, ma anche laboratorio politico e luogo riconosciuto dalla città, radicato nel quartiere e sul territorio, in connessione con tutte le pratiche sociali e le realtà di movimento che si trovano a Roma.
Per questo chiediamo a gran voce, insieme a Lucha, l’immediata assoluzione della presidente dell’associazione e alla politica e alle istituzioni l’urgente conclusione del processo di riconoscimento di Lucha y Siesta Bene Comune.