New York è lo Stato più diseguale della nazione, ma come ben sappiamo i nostri funzionari governativi – quelli da noi eletti per rappresentarci – ignorano le realtà che la maggior parte dei newyorkesi stanno vivendo. E peggio ancora, cercano di convincerci che quello che stiamo vivendo, quello che stanno vivendo le nostre comunità, non è poi così grave, o in qualche modo è colpa nostra.
Per combattere queste false narrazioni, la Campagna per i Poveri di New York (NYPPC) ha diffuso un dettagliato rapporto sullo stato dei poveri, dal titolo “Lo Stato dello Stato”, che sulla scorta di ricerche e fatti, dimostra l’effettivo impatto della povertà nelle nostre comunità. E’ in corso una raccolta firme indirizzata alla Governatrice di New York Kathy Hochul dal titolo “Mettiamo fine alla povertà nello Stato di New York” (End Poverty in New York State! – Action Network) con le seguenti richieste:
– Riconoscere pubblicamente le crisi continue e interconnesse della povertà nello Stato di New York.
– Convocare una riunione in presenza con la Campagna per i Poveri dello Stato di New York, che coinvolga i cittadini di New York direttamente colpiti dalla povertà, i leader religiosi e i professionisti della politica, per elaborare un’agenda che sia in grado di rispondere a livello politico alle esigenze di TUTTI i cittadini di New York.
E’ stata inoltre promossa una raccolta di brevi interviste video tra coloro che sono maggiormente colpiti dalla povertà, dal razzismo e/o dagli effetti del militarismo e della devastazione ecologica, da presentare insieme alla petizione alla Gov. Hochul e ad altri funzionari. È indispensabile che Hochul ascolti le storie vere delle persone reali che stanno lottando.
Durante lo scorso fine settimana ad Albany, Long Island e Rochester sono stati organizzati tre eventi in coincidenza con la giornata dedicata a Martin Luther King Jr., con l’obiettivo di condividere la risposta all’appello sullo “Stato dello Stato” indirizzato a Kathy Hochul, e di amplificare le voci dei poveri e dei diseredati di New York.
Domenica 15 gennaio, la Campagna per i Poveri di New York ha promosso un pomeriggio di riflessione e convivialità presso il “Centro Parrocchiale di Nostra Signora della Medaglia Miracolosa” di Wyandanch, con la partecipazione di persone molto diverse per età, etnia, razza, sistemi di credenze, ma con un fondamentale punto in comune: la consapevolezza che i problemi comuni creano obiettivi comuni e che, come ha affermato Susan Steinmann, membro della NYPPC, “tutti sono a una sola busta paga di distanza dal collasso”. Questa preoccupante realtà può accadere in qualsiasi momento, e quindi, sia a livello mentale che nei fatti, comprendere quanto siamo connessi sul piano umano ci incoraggia all’unità e a lavorare insieme. Non a caso Jamel Coy Hudson e Kelly Smith (che condividono la Tri-Presidenza della Campagna per i Poveri di NY) l’hanno definito un fusion movement, un movimento trasversale – nello sforzo di invertire il flusso dei profitti verso la totalità delle persone.
Dando risalto alle parole del Dr. King, sono stati sollevati i problemi connessi con il cambiamento di direzione, con la visione morale e con la chiarezza necessari per affrontare il razzismo, la povertà estrema e il militarismo. Le persone sono state incoraggiate ad alzare le loro voci unendosi al coro “Non resteremo più in silenzio”. Monique Fitzgerald della LIPC (Long Island and Progressive Coalition) e del Brookhaven Landfill And Remediation Group ha affrontato il tema della tossicità ambientale nelle comunità dove il momento “della riflessione e della preghiere” deve essere superato dalla giustizia ambientale. Il professor Camillo “Mac” Bica, in rappresentanza di Veterans for Peace Long Island, ha definito la povertà uno strumento in mano ai ricchi e lo sfruttamento dei poveri come una condizione “funzionale allo scopo”.
È arrivato il momento di testimoniare, di combattere la povertà, non i poveri, e di capire che la povertà non può essere ignorata e che insieme non possiamo essere indifferenti. I nostri funzionari governativi devono capire che si può rinunciano al mito della scarsità solo quando si tratta di alleviare – in modo permanente – la sofferenza e i problemi delle persone.
Aiutiamoli a dimostrare che esiste una forza nuova e determinata, che si sta organizzando e sta crescendo in modo potente ed efficace, firmando e condividendo la petizione, diffondendo il rapporto e coinvolgendosi.
Per saperne di più: www.nysppc.org
Traduzione di Daniela Bezzi
Revisione di Anna Polo