In Israele è nato un partito arabo-ebraico egualitario “Per tutti i suoi abitanti”. I suoi dirigenti sono Avraham Burg, ex speaker laburista della Knesset che anni fa ha annunciato di non essere più sionista, e il palestinese Faisal Azaiza, preside della facoltà di previdenza sociale dell’università di Haifa.
Nei giorni scorsi il partito ha organizzato un meeting aperto presso una struttura alberghiera di Tel Aviv, con una folta partecipazione di esponenti politici di sinistra, nel tentativo di valutare le possibili vie per contrastare la politica discriminatoria del governo di estrema destra guidato da Netanyahu.
All’incontro hanno partecipato esponenti del Meretz e della lista Balad/Tagammu, che alle ultime elezioni del 1° novembre non hanno superato lo sbarramento. Un progetto promettente che però si scontra con la legge approvata nel 2018 che definisce Israele (compresa la Cisgiordania) Stato della nazione ebraica. Una legge discriminatoria e colonialista.