Dopo un centinaio di giorni trascorsi in carcere senza ricevere cure mediche, il 21 gennaio il noto difensore iraniano dei diritti umani Arash Sadeghi è stato scarcerato.
Arrestato nel 2011 per aver preso parte alle proteste studentesche dopo le contestate elezioni presidenziali del 2009, nel 2016 era stato condannato a 15 anni di carcere per vari reati, tra i quali “cospirazione contro la sicurezza nazionale” e “propaganda contro la sicurezza nazionale”.
Ne aveva scontati cinque e mezzo in condizioni drammatiche. Ammalato di una rara forma di cancro alle ossa, probabile conseguenza delle torture subite, non aveva ricevuto cure mediche adeguate e aveva intrapreso più volte scioperi della fame.
Di cure non ne ha ricevute neanche durante gli oltre tre mesi di prigionia seguiti all’ultimo arresto, avvenuto per ragioni ignote nell’ottobre 2022. Ora la speranza è che possa seguire tutte le terapie necessarie senza essere ulteriormente perseguitato dalle autorità iraniane.