Da sabato 4 febbraio alle 10:15 a domenica 5 febbraio 2023 alle 17:30
Castello dei missionari comboniani, via della Missione 12, Venegono Superiore (Va)
Evento di C.s. 28 maggio, Donne e uomini contro la guerra – Brescia e Abbasso la guerra
“Le guerre condotte dalla NATO prima contro la Repubblica federale Jugoslava e poi contro la Libia possono essere assunte come l’archetipo della guerra di aggressione terroristica, abilmente coperta sotto le vesti della guerra umanitaria. Si è trattato in realtà di guerre di aggressione dirette a realizzare un progetto neo-imperialistico di egemonia globale sul terreno politico, militare e soprattutto economico.”
Danilo Zolo, 2011
La NATO nei suoi oltre 70 anni di vita ha subito profonde trasformazioni soprattutto nelle sue finalità. E’ nata nel 1949 come “strumento di difesa”, ma non risulta nella storia che qualche Paese NATO sia mai stato aggredito da nazioni belligeranti. A seguito dello scioglimento del Patto di Varsavia (1955-1991) la NATO da “strumento di difesa” dal comunismo inizia una mutazione genetica assegnandosi il compito di “fare fronte a rischi multiformi e multidirezionali”, che infatti portano gli eserciti di molti Paesi del Patto Atlantico in nuove direzioni, in Medio Oriente e Africa, mentre promuove una politica di inclusione dei Paesi ex sovietici.
Qualche anno dopo, nel 1999, la NATO festeggia il suo 50° compleanno bombardando con l’uranio impoverito la Federazione Jugoslava senza alcuna dichiarazione di guerra e al vertice di Washington di quell’anno elabora un nuovo concetto strategico, assegnandosi il compito e il potere di effettuare interventi al di fuori dell’esercizio del “diritto di difesa”, diritto oramai ritenuto obsoleto e insufficiente.
L’argine è ormai aperto e la progressione verso la funzione di “vigilantes mondiale” è sancita nel vertice di Riga del 2006, dove la NATO si attribuisce il compito di “gestire la direzione delle crisi mondiali”, sottraendolo all’ONU, compito confermato nel vertice di Madrid del giugno 2022. Crisi in cui spesso sono coinvolti direttamente i principali Paesi NATO.
L’Unione Europea la segue supinamente, sebbene ne sia vittima in qualche modo. L’Italia segue supinamente entrambe, non solo sostenendo le decine di “missioni di pace” in giro per il mondo, ma anche ritagliandosi il ruolo di Paese belligerante con le forniture di armi all’Ucraina: avvenimento che ha aperto il dibattito sulla costituzionalità della nostra adesione alla NATO, ritenuta dai governi conforme all’art. 11 della Costituzione. Ma tutto ciò è compatibile con un futuro di pace, prosperità, collaborazione tra popoli e Paesi a cui la stessa NATO afferma di voler giungere?
A queste e altre questioni cercheranno di dare risposte e approfondimenti esperti giuridici e politici, militari ed economici in una due giorni che da un lato vuole dare spazio ad una visione generale della tendenza alla guerra e del ruolo della NATO oggi, dall’altro promuovere il necessario confronto tra le realtà che lottano ogni giorno contro la guerra, la militarizzazione dei territori, la corsa al riarmo e le politiche guerrafondaie.
Per informazioni e iscrizioni: abbassolaguerra@gmail.com