L’uso estensivo delle misure cautelari da parte della Magistratura inquirente infiamma il dibattito pubblico
Lo stesso Ministro della Giustizia Carlo Nordio si è pronunciato sull’uso improprio delle misure cautelari. Secondo Nordio “L’azione penale è diventata arbitraria e quasi capricciosa“.
I giovani sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale in occasione di un tafferuglio contro le forze dell’ordine, durato, come certificato dal Tribunale del Riesame, 4 minuti. Dopo quel breve contatto con le FFOO, i ragazzi sono tornati in corteo per continuare la manifestazione. Gli avvocati non hanno mai messo in dubbio la sussistenza del reato di resistenza, il problema risiede nella richiesta e nella concessione di misure cautelari (che permangono da 7 mesi) in relazione alla gravità, o meglio, alla tenuità del reato.
Una ragazza è stata arrestata, ed è tutt’ora ai domiciliari, non per aver preso parte ai fatti avvenuti davanti alla sede dell’Unione Industriali di Torino, ma per aver parlato al microfono della manifestazione, rea, secondo la Procura, di concorso morale nello scontro.
I giovani vennero arrestati con un blitz della Digos lo scorso maggio, in 3 furono portati in carcere. Dopo il ricorso al Tribunale del riesame le misure cautelari furono di fatto mantenute, furono sottoposti ai domiciliari, due di loro con tutte le restrizioni, il terzo venne scarcerato in seguito per andare anche lui ai domiciliari, una “galera” anche per la famiglia, dato che, in caso di restrizioni, nella casa di residenza, sede della pena, non può accedere nessuno. Una limitazione di libertà personale per tutti i componenti della famiglia.
La motivazione, che peraltro sconcerta gli avvocati , addotta dal GIP Pasquariello nella convalida delle misure cautelari, è che la pena per i reati commessi sarebbe superiore ai tre anni.
Allo scadere dei sei mesi delle misure cautelari, i ragazzi rimangono agli arresti: il GIP ha rinviato a giudizio i quattro studenti, stralciando la loro posizione da quella degli altri coinvolti a vario titolo nei fatti, senza il passaggio in udienza preliminare, udienza di garanzia davanti al GUP. Il processo di questi 4 ragazzi si farà quindi senza l’udienza volta a decidere sulla reale sussistenza del rinvio a giudizio, ovvero se il processo si dovrebbe effettivamente svolgere o meno.