Un bancone bar con impianto idraulico, un portico di 30m2, un secondo portico con serramenti in vetro, un’insegna pubblicitaria lunga 5 m posizionata sul tetto e 16 moduli composti da elementi metallici, travi e pilastri con copertura apribile fanno parte dell’abuso edilizio che il Comune di Paratico ha ordinato di demolire.
Alcune di queste opere sono state costruite non solo su suolo comunale ma anche su un’area demaniale in capo ad Autorità di Bacino. Questa vicenda dimostra ancora una volta quanto poco siano rispettati i vincoli paesaggistici e urbanistici sulle rive del lago sempre più minacciato da nuove costruzioni. Ci voleva una segnalazione della minoranza per far scattare il provvedimento.
Alla luce di questa ordinanza diventa ovvia una domanda al Comune di Paratico che, in questo caso, ha dimostrato di saper utilizzare le sue competenze: perchè non ha eseguito un’ordinanza di demolizione del Tar dei due supermercati in area ex piscine? Non si vorrebbe che si utilizzassero due pesi e due misure a seconda del “peso” dei soggetti che violano le norme.
Sorprende inoltre che l’Autorità di Bacino che sovrintende la gestione, la manutenzione e il controllo delle aree demaniali sulle rive del lago non si sia accorta di nulla dopo oltre 5 mesi dall’installazione delle strutture abusive.
Legambiente Basso Sebino