Da un paio di giorni gira in rete una petizione firmata dalla cittadina bresciana Silvana Huscher, erede di deportati ebrei, per impedire che a Brescia (città della strage fascista e di Stato di Piazza Loggia) si consumi l’ennesimo atto di “invito all’oblio” rispetto alla memoria antifascista: il gemellaggio con la città lituana di Kaunas, dimenticano l’orientamento filo-fascista delle autorità lituane. Come ricordava Silvana Huscher, “Kaunas è stata teatro, nel 1941, di orrendi massacri ai danni della comunità ebraica che lì risiedeva da 600 anni.
Ma la cosa più sconvolgente è che il brutale massacro fu perpetrato dalla popolazione locale, i nazisti nella maggior parte dei casi furono anticipati o assistettero a tanta malvagità da spettatori.
Ad oggi la Lituania non riconosce le proprie responsabilità nella partecipazione attiva alla Shoa e addirittura, molto spesso, onora come eroi veri e propri assassini che hanno partecipato allo sterminio di migliaia di ebrei (bruciati vivi nelle sinagoghe, massacrati a bastonate). Si stima che in Lituania sia stata sterminata una quota tra il 91 e 95 % degli ebrei lituani che contavano nel 1941 circa 100 mila persone.”
Riportiamo di seguito la lettera aperta al Sindaco di Brescia Emilio Del Bono, scritta da suo fretlli, Paolo Huscher perché chi non ha “memoria” non ha futuro.
Buonasera Signor Sindaco,
Mi permetto di indirizzarle questa nota mosso dalla notizia, appresa tramite Facebook, che Brescia presto si gemellerà con la cittadina lituana di Kaunas.
Io non risiedo ormai da molti anni a Brescia, ma sono rimasto legato alla città dove sono nato e ho vissuto i miei anni giovanili e dove risiedono le mie sorelle.
La notizia mi ha sconvolto perché sono figlio di mamma italiana e di papà ebreo, unico sopravvissuto della sua famiglia allo sterminio degli ebrei negli anni oscuri del nazismo.
La Lituania da anni ha un atteggiamento assai riprovevole nei confronti dell’Olocausto per il quale non riconosce nel suo passato pagine di crudele infamia, dove molto lituani perpetrarono orrendi crimini nei confronti degli ebrei.
Ancora oggi mascherano questo loro orrendo e vergognoso passato.
I miei nonni paterni, alcuni zii di mio padre ed un cugino di tre anni furono tutti massacrati proprio in Lituania, paese nel quale avevano cercato rifugio fuggendo dall’Austria a seguito delle persecuzioni razziali. In circostanze non note, nell’estate del 1941. Mio padre giunto in condizioni difficili in Lituania nel 1938 fu messo in salvo dai suoi genitori e riuscì, a 16 anni, solo, a raggiungere l’allora Palestina.
Ho indagato in questi anni sugli eventi in Austria e Lituania per cercare di capire in quali circostanze i miei nonni furono uccisi e ricostruire la storia e l’odissea di mio padre, uomo saggio, generoso e giusto, mancato troppo presto, ormai molti anni fa. Allora ero troppo giovane per interrogarlo sul dramma vissuto ed egli che aveva creato una grande famiglia faceva di tutto per non trasmettere ne’ l’angoscia ne’ il dolore vissuto. Ora però da un po’ di tempo faccio ricerche e tesso legami per sapere di più su cosa avvenne.
Ho raccolto dai vari archivi molti documenti che testimoniano questo dramma e lo documentano.
Quello che ho scoperto è che la Lituania fu il paese più letale per la locale popolazione di religione ebraica, con il 95% della popolazione uccisa soprattutto nell’estate del 1941. Ma la cosa più sconvolgente è stato scoprire che il massacro, brutale, di inaudita violenza e malvagità, fu perpetrato dalla popolazione locale, i nazisti nella maggior parte dei casi furono anticipati o assistettero a tanta malvagità da spettatori.
Tempi passati lei dirà, purtroppo non è così perché ancora oggi la Lituania non riconosce le sue colpe nella partecipazione attiva all’Olocausto e addirittura molto spesso onora come eroi veri e propri assassini. La Lituania è stata ripresa da altri paesi compresi gli USA per questo comportamento (comune ad esempio almeno parzialmente a quello polacco), ma non sembra intenda fare ammenda del suo passato come hanno fatto diversi altri Stati quali Germania e Austria che hanno fatto piena ammenda dei loro crimini.
A riprova di quello che dico lei si potrà documentare su quanto esposto da me brevemente ad esempio sulla voce di Wikipedia dedicata all’ “Olocausto in Lituania” oltre a diversi articoli, pubblicazioni varie e libri. Uno di questi testi é particolarmente significativo, scritto da una giornalista americana, Silvia Foti, di origini lituane, nipote di Jonas Noreika celebrato come eroe nazionale in Lituania e che lei ha scoperto, con suo orrore, invece essere un criminale per aver partecipato al massacro di migliaia di ebrei. Il libro si intitola “the Nazi Granddaughter, How I discovered my Grandfather was a war criminal”.
Mi meraviglio che prima di promuovere una tale iniziativa non si sia investigato su questo orribile passato e su questo atteggiamento lituano che è scandaloso.
Alla luce di tutto questo, dell’atteggiamento lituano di distorsione della verità legata all’Olocausto, alle responsabilità mai riconosciute della Lituania nel genocidio degli ebrei, le chiedo con forza di soprassedere all’annunciato gemellaggio fino a quando la Lituania non cambierà atteggiamento.
Tra l’altro Kaunas è proprio stato teatro di orrendi massacri, perpetrati a più riprese ai danni di popolazioni inermi. Approfondisca ad esempio le vicende del IX Forte di Kaunas, o il massacro del Garage ampiamente documentato anche con orribili immagini.
Io la prego con forza di soprassedere ad un atto che riterrei oltraggioso verso i miei parenti massacrati dai lituani e alle molte migliaia di innocenti uccisi in quegli terribili eventi e per i quali la Lituania non ha mai chiesto ne’ scusa ne’ perdono.
Da parte mia farò di tutto per far conoscere a tutti cosa è e come si comporta da Lituania, il suo orrendo passato e la sua falsità odierna, non degna di un paese civile.
Cordiali saluti.
Paolo Huscher anche a nome dei miei fratelli e sorelle.
Foto di Emilio Del Bono – Giornale di Brescia