In Iran la repressione non attenua la rivolta dei giovani e delle donne. Non si placa la protesta in tutto il territorio e ogni giorno si registrano nuove modalità per esprimere il dissenso, anche in forma passiva e nonviolenta: l’attrice Soheila Golestani, insieme a un gruppo di attori e attrici del cinema e del teatro guidati dal regista Hamid Pourazri, ha registrato un video muto nel quale le donne si presentano con i capelli al vento. Sono stati fermati e interrogati dalla Procura.
L’allenatrice di pallavolo Fahimeh Karimi, madre di tre figli, è stata condannata a morte per la partecipazione alle proteste a Pakdasht, provincia di Teheran. Avat Ghaderpoor, di 20 anni, un ragazzo curdo-iraniano della città di Bukan, è stato assassinato dai cecchini delle guardie rivoluzionare.
Mentre Francia e Germania assumono posizioni critiche nei confronti della repressione in Iran, l’Italia ha una posizione defilata. Il Ministro degli Esteri iraniano Hossein Abdollahian è stato invitato a Roma per partecipare alla conferenza MED Dialogue-Roma che si apre oggi nella capitale, organizzata dall’ISPI ed era programmato un incontro con il ministro degli esteri Tajani. Soltanto le proteste sui media e l’annunciata manifestazione della comunità iraniana in Italia hanno convinto l’invitato a rinunciare.