Dopo le continue proteste dei mesi scorsi, una delegazione di Extinction Rebellion è stata convocata in commissione ambiente regionale

Blindato Palazzo Lascaris dalle forze dell’ordine per accogliere tre attiviste. “Questa giunta sta letteralmente ostacolando tutte le speranze di garantire un futuro dignitoso ai nostri figli” commentano le persone presenti.

Dopo le continue proteste di Extinction Rebellion dei mesi scorsi, questo pomeriggio una delegazione del movimento è stata invitata all’ultima riunione dell’anno della commissione ambiente della Regione Piemonte, presieduta da Angelo Dago (Lega per Salvini).

Parole durissime, quelle pronunciate questo pomeriggio delle attiviste di XR. In un’aula piena di consiglieri di minoranza e di maggioranza, e in un palazzo istituzionale completamente blindato dalle forze dell’ordine, le tre attiviste non hanno mancato di evidenziare i fallimenti politici del governo regionale nell’affrontare una crisi senza precedenti storici e di ricordare i continui tentativi di criminalizzazione da parte degli stessi consiglieri nei confronti di chi sta cercando di portare l’attenzione pubblica su di essa. “Tutti i rapporti ufficiali, non gli attivisti radicali, ci dicono che le attuali politiche dei governi, comprese quelle della Regione Piemonte, sono insufficienti per centrare l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale sotto 1.5° C e ci stanno invece portando a un catastrofico aumento di 2.5 °C” ricorda Annalisa, professoressa di Scienze. “2.5° C significa che centinaia di milioni di persone saranno sfollate a causa degli eventi estremi che renderanno inabitabili le loro terre. Significa che fame e desertificazione aumenterebbero vertiginosamente, causando migrazioni incontrollate. Significa che moltissime altre specie animali scomparirebbero. E, a catena, collasseranno tutti gli equilibri ecosistemici, economici e sociali”. Di fronte alla drammaticità di questi dati, alcuni consiglieri di maggioranza hanno successivamente preso parola, rivolgendo alle tre attiviste domande retoriche e totalmente sconnesse dai dati che erano stati precedentemente illustrati.

L’invito in commissione era stato proposto a Extinction Rebellion la prima volta a fine ottobre 2022, a seguito di un’azione diretta del movimento [Comunicato del Consiglio Regionale]. Tuttavia, da allora non era ancora arrivata alcuna comunicazione. Fino alla settimana scorsa, quando è iniziato un nuovo ciclo di azioni del movimento per ricominciare a mettere pressione sul consiglio e sulla giunta regionale. Dopo aver tinto simbolicamente di nero (con carbone vegetale) l’acqua delle fontane del Po e della Dora di piazza CLN, il 5 dicembre, era infatti arrivata la prima replica dell’Assessore all’Ambiente, Matteo Marnati, direttamente sui suoi profili social [Facebook]. Qualche giorno dopo, un altro gruppo di attivisti ha eretto simbolicamente un muro alto due metri, con malta e cemento, di fronte all’ingresso dell’assessorato all’ambiente di via Principe Amedeo. “Crisi climatica: chiuso per inadempienza” si leggeva sui mattoni [Rai News]. Quel giorno, il consigliere Sarno (PD) era intervenuto in consiglio regionale per sollecitare l’intero consiglio ad attenzionare le richieste di Extinction Rebellion e invitare finalmente il movimento in commissione ambiente, come promesso mesi prima.

Qualche giorno fa è arrivata infine la convocazione. “È spiazzante essere invitati a parlare in questa aula da quella stessa maggioranza politica che vede la difesa del clima e degli ecosistemi come una battaglia ideologica e ipocrita, e chi scende in piazza come un criminale e un ignorante” afferma Bianca. “Quello che oggi stiamo chiedendo a queste persone è di ascoltare seriamente la comunità scientifica, ma soprattutto di riappropriarsi del valore etico del fare politica, della politica come servizio non di un ristretto gruppo di interessi ma della collettività tutta, anche delle generazioni future”.

 

Alla fine dell’incontro, Extinction Rebellion ha annunciato nuove mobilitazioni nei prossimi mesi con lo scopo di continuare a mettere pressione affinché ascolti la società civile. L’intervento di oggi si è infatti concluso con parole accorate: “Avete nelle vostre mani il potere si scegliere. Se sceglierete di continuare a non voler guardare in faccia la realtà, sarete ricordati per sempre come coloro che hanno deciso deliberatamente di condannare l’umanità a un futuro di sofferenza”.