Abbiamo conversato con due esponenti del coordinamento del movimento per capire qual è il punto di vista sulle compensazioni praticamente imposte dalla Giunta Cirio
L’Assessore Gabusi ha comunicato ai Comuni della Valsusa che qualora avessero accettato le compensazioni a titolo di “risarcimento” per la costruzione della linea Ten-t Torino Lione (Tav) sarebbero arrivati dei fondi in fretta e con certezza.
Il Movimento NoTav in questa fase parrebbe carente dal punto di vista della comunicazione, ci siamo infatti mossi direttamente per conoscere la sua posizione nel momento attuale. A nostro giudizio la decisione di Gabusi di subordinare la messa in sicurezza dei territori alle compensazioni sembra aver avuto, quanto meno in questa prima fase, l’effetto di disorientare sia il Movimento che i Sindaci.
Molti Comuni tuttavia si trovano di fronte ad aspetti idrogeologici (e non solo) da sanare.
Sulla base di quello che molti hanno definito un ricatto della Giunta Cirio, si è determinata la crisi politica della Giunta di Bussoleno, culminata con le dimissioni della Sindaca Consolini. Un incidente di percorso nel quale, da ciò che abbiamo colto nelle nostre conversazioni, nella fase culminante si è come inceppato il dialogo da ambo le parti. Inoltre la decisione di Gabusi non ha prodotto una ferma ed efficace opposizione politica, anche pubblica, da parte dei Sindaci, che sarebbe stata sostenuta dal Movimento.
Attualmente il culmine della questione è rappresentato dalla marcia NoTav dell’8 dicembre scorso, in occasione della quale il Coordinamento dei Sindaci della Valle ha dichiarato che non avrebbe partecipato con la fascia tricolore, quindi non in forma ufficiale. Nel comunicato i Sindaci hanno sottolineato di non essere stati invitati alla marcia. Non sono stati messi in atto i passi che tradizionalmente sono sempre stati percorsi in occasione delle manifestazioni.
La vicenda Consolini – questo riguarda l’aspetto di comunità, certamente positivo, della Valle – attiene anche all’aspetto umano, che certamente ha coinvolto anche gli altri Sindaci, il loro comunicato lanciato subito dopo le dimissioni era esplicito. Assolutamente comprensibile secondo i nostri interlocutori, ma resta in primo piano, su questo il movimento è molto chiaro, il mandato politico con il quale sono stati eletti.
L’ultimo comunicato del Coordinamento dei Sindaci tuttavia non è stato di chiusura e il dialogo sta riprendendo vigore, i NoTav vogliono continuare su questa strada. Va detto che nei centri piccoli i contatti sono molto più personali che istituzionali. Il caffè al bar, l’acquisto del pane, possono essere, e lo sono, momenti di dialogo politico con i cittadini, persone che il Sindaco conosce da una vita.
Anche Sindaci meno apertamente contrari alla Tav, sono comunque preoccupati dagli effetti che inevitabilmente si ripercuoterebbero sui loro Comuni, l’aspetto di salute pubblica inerente ai cantieri è una preoccupazione diffusa in Valle, nella quale i Sindaci peraltro abitano.
Il discorso di apertura del corteo di giovedì scorso, pronunciato da Dana Lauriola, si colloca pienamente in questo contesto. Lauriola non ha minimamente toccato la questione compensazioni, conferma della volontà di continuare il dialogo con i Sindaci, e ha aperto ai giovani, detentori del futuro, del proprio futuro in Valle.
Resta un’ultima questione che riguarda Bevilacqua, attuale Commissaria di Bussoleno, che ha dichiarato che accetterà le compensazioni. Il dubbio riguarda l’opportunità: la Commissaria non ha il mandato politico per accettarle e non ha specificato dal punto di vista tecnico le motivazioni di tale decisione, visto che attualmente secondo il movimento non sussiste un carattere di urgenza della bonifica idrogeologica del territorio del Comune tale da giustificare la decisione della Commissaria.
Dal nostro punto di osservazione, qualora la Bevilacqua non motivasse con precise e documentate ragioni tecniche l’accettazione delle compensazioni a Bussoleno, provocherebbe verosimilmente un inasprimento dell’opposizione al Tav, con ulteriori ripercussioni sulla pace sociale in Valle.