Un muro alto due metri è stato costruito questa mattina all’ingresso dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Piemonte dagli attivisti di Extinction Rebellion. “Crisi climatica. Chiuso per inadempienza” si legge sui mattoni. È la terza azione in pochi giorni in segno di protesta con l’assenza di politiche climatiche radicali della Regione Piemonte.
Questa mattina, intorno alle 8, arrivando al lavoro in via Principe Amedeo, i funzionari regionali dell’Assessorato all’Ambiente hanno trovato un muro di cemento alto due metri a disturbare l’ingresso, costruito nella notte da attivisti di Extinction Rebellion, vestiti ironicamente da Minions. Il muro riporta la scritta: “Crisi climatica. Chiuso per inadempienza“, in segno di protesta con le politiche ambientali della Regione Piemonte. Gli attivisti si sono poi seduti sul marciapiede ad attendere l’arrivo dei funzionari e delle forze dell’ordine.
“La maggioranza che governa la Regione sta raccontando di star facendo tutto il possibile per contrastare la crisi ecoclimatica” dichiara Aurora, una delle attiviste sedute accanto al muro. “È arrivato il momento che l’Assessore Marnati e questo assessorato spieghino ai cittadini come pensano di raggiungere l’unico obiettivo che questo governo si è dato: dimezzare le emissioni sull’intero territorio regionale entro il 2030. Tutto il resto sono solo dichiarazioni vuote, volte a nascondere la propria inadempienza”. Aurora fa riferimento alle parole dell’Assessore all’Ambiente Matteo Marnati che, proprio ieri, ha vantato di aver in programma grossi interventi per il 2023 [Dichiarazione Marnati]. Il commento dell’assessore Marnati era arrivato a seguito di un’altra azione avvenuta domenica pomeriggio, in cui due attivisti di Extinction Rebellion avevano colorato di nero le acque delle fontane del Po e della Dora in Piazza CLN, per denunciare ancora una volta la gravissima siccità e l’inadempienza politica regionale.
Il 2022 ha registrato l’autunno più caldo degli ultimi 270 anni, a partire dal 1753, l’anno in cui sono iniziate le registrazioni sistematiche della temperatura a Torino. Secondo i dati di ARPA e Nimbus [Nimbus] settembre, ottobre e novembre sono stati più caldi del consueto, con una media stagionale di 16,4 °C, superiore di ben 2,1 °C rispetto al già caldo trentennio 1991-2021. Un autunno che si chiuderà certamente come il più caldo della serie, e molto probabilmente anche come il più secco, in un incredibile e inedito connubio. “Di fronte a queste evidenze, non è più ammissibile che un governo regionale non abbia al centro della sua agenda politica un piano strutturato per affrontare questa crisi” afferma Clara. “Per questo oggi abbiamo chiuso simbolicamente l’ingresso dell’Assessorato all’Ambiente”.
Da un oltre un anno Extinction Rebellion sta portando avanti a Torino una campagna di disobbedienza civile mirata a evidenziare le gravi mancanze della Giunta e del Consiglio regionale nel proteggere i cittadini dagli effetti della crisi ecoclimatica.
“Nonostante un Consiglio Regionale Aperto tenutosi a febbraio, a cui sono intervenuti esperti di clima di livello nazionale, come Luca Mercalli, e docenti di Università e Politecnico, tra cui Alberto Poggio e Claudio Cassardo, i provvedimenti di questa Giunta sono ancora molto lontani dai reali e concreti passi che si dovrebbero intraprendere” conclude Clara.