La Geo Barents e la Humanity 1, protagoniste dell’iniquo braccio di ferro con il Ministro dell’Interno Piantedosi a Catania, hanno ripreso la loro opera di salvataggio in mare. Attualmente a bordo della nave di Medici senza Frontiere ci sono 164 migranti. “Quando ho soccorso dal gommone il più piccolo, dieci anni, ci ha raccontato in lacrime che stava viaggiando con il fratello, che però non era riuscito a imbarcarsi dalla Libia. Ora è da solo e non ha contatti con nessuno dei suoi familiari” ha raccontato Fulvia Conte, soccorritrice a bordo della Geo Barents.
La Louise Michel ha recuperato ieri 103 persone, tra cui diversi bambini piccoli, 30 minori non accompagnati e una donna incinta, nelle acque internazionali al largo della Libia. Poche ore dopo la Humanity 1 è arrivata sulla scena per assistere nelle operazioni di salvataggio. Una motovedetta della cosiddetta Guardia Costiera Libica ha minacciato con una mitragliatrice gli equipaggi delle due navi e ha poi trainato il barchino vuoto verso la costa libica a luci spente. A tarda sera, dopo aver atteso invano una risposta dai centri di coordinamento competenti, compresi quelli di Malta e Italia, avvisati della situazione via mail e telefono, i due capitani hanno deciso di trasferire i migranti salvati sulla Humanity 1, una nave più grande in grado di offrire migliori cure mediche e protezione dal maltempo.
Nel frattempo a Lampedusa si sono registrati cinque sbarchi, per un totale di 202 migranti. Molti di loro sono stati soccorsi dalla Guardia Costiera italiana, smentendo la narrativa del governo sulle Ong uniche protagoniste dei salvataggi e “pull factor” delle partenze da Libia e Tunisia.