Alcuni giorni fa la scuola Fontanarossa di Catania è stata teatro di un’aggressione inquietante nei confronti di quattro ragazzi. Eppure sono sempre di più le realtà che in quel pezzo di periferia catanese non smettono di ricreare relazioni sociali e di promuovere l’esperienza della scuola aperta e partecipata.
Nella notte tra venerdì 9 e sabato 10 dicembre, il plesso “Nuova Masseria Moncada” dell’istituto comprensivo “Fontanarossa” di Catania è stato teatro di un’aggressione inquietante, finita solo nella cronaca locale, organizzata da un gruppo di persone incappucciate e armate di fucili e pistole nei confronti di quattro ragazzi, tutti tra i quindici e vent’anni, tra cui un familiare del custode della scuola. Dopo aver rubato pochi euro gli aggressori hanno messo su un vero pestaggio.
Eppure sono sempre di più le realtà che in quel pezzo di periferia catanese non smettono di ricreare relazioni sociali in tanti modi diversi. L’I.C. Fontanarossa di Librino, gigantesco quartiere (80.000 abitanti) situato nella parte sud-ovest di Catania, è diventato sempre più un riferimento per le sue iniziative culturali e sociali.
Qui è nato il Polo Catanese di Educazione Interculturale (pag. fb) – grazie a un Patto territoriale tra una trentina di realtà sociali – e qui, nei pomeriggi e nei fine settimana, sta prendendo forma anche un’esperienza di scuola aperta e partecipata con l’Associazione Musicale Etnea in prima fila (progetto portato avanti con esperienze di scuole aperte di altre dodici città di tutta Italia*).
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Il video Dare voce diffuso qualche settimana fa dalla scuola Fontanarossa restituisce bene la ricchezza pedagogica e culturale emersa negli ultimi mesi tra didattica partecipata, orti urbani, laboratori di scrittura e tanta musica.
Già, avvicinare alla musica, inclusa la composizione, sembra essere una delle attività che più interessano ragazzi e ragazze, bambine e bambini, come confermano i laboratori di musica rap proposti per divertirsi, per apprendere, ma anche per imparare a scavarsi dentro e a ragionare con la propria testa.
Intanto, in questo territorio complesso e difficile, intorno a gruppo di mamme, sta nascendo una sartoria sociale.
Non mancano da queste parti neanche iniziative che superano i confini del quartiere ma anche quelli del Mediterraneo come l’incontro web sulla conferenza Onu Cop 27 sul clima promossa in Egitto grazie all’Associazione Viraçao&Jangada di Trento che collabora con il Polo (incontro a cui hanno partecipato docenti e alunni di diversi istituti che fanno parte della rete) e il Festival Med’Action sulla Cittadinanza Mediterranea che ha previsto alcune azioni simultanee in diversi paesi del Mediterraneo (tra cui la pulizia del boschetto della Playa di Catania) e che ha coinvolto diverse scuole della città. Tutte iniziative che partono dalla periferia, appunto da Librino, affinché si dia centralità a questo vasto territorio in cui si incontra anche tanta bellezza.
Insomma, una straordinaria ricchezza sociale che non finisce neanche nella cronaca locale e che oggi ha bisogno di incoraggiamento.
Di certo, malgrado il territorio registri esplosioni di violenza come quella di pochi giorni fa, la strada aperta è quella giusta.